Il Bari ha iniziato il campionato con una sconfitta contro il Venezia, nonostante una prestazione di buon livello che ha lasciato spunti positivi. Domenica prossima i biancorossi saranno di scena contro un’altra squadra retrocessa dalla A, il Monza, in quella che si preannuncia una sfida interessante.
Per trattare i vari temi di questa gara e per fare un piacevole tuffo nel passato biancorosso, abbiamo interpellato un doppio ex di Bari e Monza, vale a dire Paolo Monelli, che si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.
Partiamo dal presente: di cosa si occupa oggi? È ancora legato al mondo del calcio oppure ha intrapreso altre strade?
“Lo scorso anno scorso ero a Monza, ma non ho rinnovato il contratto: lavoravo nel settore giovanile e facevo scouting con i ragazzi delle società affiliate. Nei due anni precedenti ho allenato la squadra femminile under 19. Negli anni precedenti ho allenato per tanti anni a livello giovanile, mai una prima squadra, pur avendo il patentino. Non è mai capitata l’occasione. Al momento sono fermo”.
Guardando indietro alla sua carriera da calciatore, qual è il bilancio che si sente di tracciare? C’è qualcosa che rifarebbe o che farebbe diversamente?
“Ho sempre fatto scelte ponderate. Sicuramente ho ricevuto meno di quello che ho dato, soprattutto per un grosso infortunio al ginocchio a 27-28 anni. Da lì non sono più riuscito a giocare ad alti livelli. Ho iniziato prestissimo a Monza, a 16 anni in Serie B, ma a 28 anni la carriera ad alti livelli era praticamente finita. Poi ho continuato in C, D ed Eccellenza”.
Ha vestito la maglia del Monza in un periodo importante: qual è il ricordo più vivido o l’episodio che le è rimasto più impresso?
“Sicuramente il mio arrivo a Monza da giovanissimo. Ho trovato persone che hanno creduto subito in me. A 16 anni il mister mi fece esordire in Serie B e dopo 20 minuti segnai. È l’episodio più eclatante della mia parentesi nel club biancorosso”.
Anche Bari è stata una tappa significativa del suo percorso: che ricordo ha della città, della squadra e del pubblico biancorosso?
“Ho un ricordo bellissimo, anche se sono passati 35 anni. Sono arrivato nell’88, ho fatto il biennio 88/89 e 89/90. Vincemmo il campionato con un mese d’anticipo insieme al Genoa. Una tifoseria passionale quella biancorossa, ricordo lo stadio sempre pieno. Bari mi è rimasta nel cuore. Quando sono tornato qualche anno fa ho ritrovato ex compagni come Giovanni Loseto”.
Il campionato cadetto è appena iniziato: secondo lei quali sono le favorite per la promozione e quali potrebbero essere le sorprese della stagione?
“È presto per dare giudizi, ma sicuramente il Monza, se resta con questo organico, può dire la sua. Poi vedo bene il Venezia, con un allenatore che ha vinto tre campionati negli ultimi cinque anni. Tra le possibili sorprese metterei il Cesena”.
Come giudica finora il calciomercato del Bari? Pensa che la rosa sia competitiva per puntare in alto?
“Sulla carta non male. Mi è piaciuto molto il ritorno di Castrovilli, che l’anno scorso era a Monza. Hanno preso giocatori di esperienza e giovani interessanti. Ma si sono altri calciatori di livello come Partipilo, Sibilli, Verreth… insomma, un Bari di categoria che può dire la sua in questo torneo cadetto”.
Che impressioni ha avuto dalle prestazioni del Bari nelle sfide con Milan e Venezia?
“Ho visto solo gli highlights. Sulla carta questo è un Bari che può fare bene. Questa squadra deve riportare la gente allo stadio, far innamorare i tifosi. La piazza merita di tornare in Serie A. Due anni fa l’occasione è stata sprecata malamente”.
A Bari tiene banco anche il rapporto con la proprietà De Laurentiis: cosa pensa delle critiche dei tifosi che vedono il Bari come una “succursale” del Napoli?
“Due anni fa, con De Laurentiis, il Bari è arrivato a un passo dalla Serie A. Credo che la proprietà voglia fare bene e vincere, altrimenti non avrebbe preso rilevato il club biancorosso, ma la città ha bisogno di ambizione”.
Domenica c’è Bari-Monza: che tipo di partita si aspetta? E quale potrebbe essere, secondo lei, la chiave tattica dell’incontro?
“Sarà una gara difficile per entrambe. Il Monza è esperto e ha tenuto giocatori importanti. Domenica ha vinto, il Bari ha perso: quindi chi ha più da perdere è il Bari, che non può sbagliare ancora. Il pronostico è difficile”.
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