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Dai terremotati alle famiglie povere di Bari, i volontari diventano le “Seconde mamme”

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Mer, 22 Marzo 2023 - 12:05

Una telefonata, una richiesta di aiuto. Una promessa: “Ce la farò”. E’ stato Francesco con la sua storia, con la sua bambina di 9 anni. Francesco che ha perso prima il lavoro e poi la casa. Che ha dovuto vendere le sue fedi per dar da mangiare a sua moglie e alla sua bambina. Francesco che la speranza l’aveva persa al punto di decidere di farla finita. E’ stato proprio lui il motore di Silvia Russo Frattasi e di Benedetta Maffia che un anno fa hanno dato vita all’associazione “Seconda mamma”.rnrn”Francesco mi ha mandato un messaggio – racconta Silvia – conosceva mio padre. Ho cercato di aiutarlo. Attraverso facebook gli ho cercato una casa dove potesse vivere con la sua famiglia per almeno un anno. Ma aveva bisogno di un lavoro. Oggi dopo due anni e mezzo, ha un lavoro, ha ricomprato le fedi, ha una casa e ha portato la sua famiglia in vacanza. La sua storia la porto nel cuore”.rnrnSilvia e Benedetta già attive sul gruppo “Mamme e future mamme di Bari (ideato da Benedetta e che conta 5mila iscritti), hanno quindi deciso di trasformare un gruppo “virtuale” in un’associazione che oggi aiuta trentadue famiglie di Bari e provincia. E non solo.rnrn”Abbiamo spedito 116 cartoni all’indomani del terromoto ad Amatrice”, spiega Silvia. “Grazie ai nostri canali, siamo riusciti a raccogliere giocattoli, vestiti, generi alimentari. Non solo: abbiamo raccolto materiale per consentire l’apertura di un bar all’interno di una tendopoli di Sant’Arcangelo. E’ stata una soddisfazione grandissima. E’ pronta anche una seconda spedizione di materiale degradabile (dentifrici, bicchieri, piatti, posate di carta e pannetti), ventitré cartoni pronti stavolta destinati a Norcia”.rnrnBari nasconde ampi fazzoletti di povertà. Aiutare quei poveri che non conoscono neanche i loro diritti e quelli dei loro bambini l’obiettivo di Silvia, Benedetta e i tanti volontari dell’associazione. “Ci sono tante mamme che ci aiutano – racconta Silvia. “Ci sono anche ginecologi, pediatri e dentisti che attraverso consulenze gratuite, ci danno una mano”.rnrnSilvia – però – precisa: “Non basta portare loro da mangiare. E’ necessario anche cercare di integrare queste famiglie nella società. Noi lo facciamo aiutandoli nelle cose pratiche. Cerchiamo di portare i bambini nei centri sportivi per tenerli lontani dalla strada. Di dare un supporto alle mamme e cercare un lavoro a chi l’ha perso”. Secondo la fondatrice di “Seconda mamma”, le associazioni sul territorio devono fare rete, altrimenti si rischia di cadere nei personalismi perdendo di vista l’obiettivo principale: aiutare chi ha bisogno con un occhio particolare verso i bambini.rnrn”Per Natale abbiamo organizzato tre giorni di raccolta a Parco Adria il 17 novembre e il 4 e 11 dicembre. Abbiamo chiesto giocattoli nuovi e una lettera di accompagnamento per i piccoli che riceveranno i regali. Il 18 dicembre – sempre a Parco Adria – Babbo Natale distriubuirà i regali ai nostri bambini e leggerà le lettere. E’ importante – conclude Silvia – che anche loro abbiano regali da scartare. Anche loro, come tutti gli altri bambini della città”.rnrn 

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