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Dai vigili al trasporto pubblico: la città e l’autunno caldo delle proteste

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mer, 22 Marzo 2023 - 11:38
Il presidio della polizia municipale in piazza Libertà a fine maggio

La Natuzzi con 330 dipendenti per i quali sono partite le lettere di licenziamento. Gli operatori della giustizia in affanno perché i tribunali sono in sotto organico. Il mondo della scuola in fibrillazione, tra studenti che sono già scesi in piazza per denunciare le condizioni degli istituti e i docenti costretti a trasferirsi al Nord per una cattedra. È cominciato l’autunno caldo delle proteste, anche a Bari. Dove la mobilitazione sta coinvolgendo vigili, addetti al trasporto pubblico, operatori del Petruzzelli e residenti. I primi a scendere in strada sono stati quelli del quartiere Sant’Anna.

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Le proteste in città

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I vigili: “Siamo inquadrati come impiegati, ma lavoriamo come poliziotti”

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Hanno già incrociato le braccia e organizzato un presidio per chiedere all’amministrazione di essere ascoltati. C’è chi è volato a Roma per incontrare anche il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. Gli agenti della polizia locale hanno proclamato da tempo lo stato di agitazione, denunciando il poco personale in servizio, le attrezzature a disposizione, ormai vecchie e logore, e i turni di lavoro massacranti. “Tanti sono i punti che attanagliano da anni la polizia locale – spiegano i componenti della delegazione che è partita per Roma, composta dal segretario nazionale del Sulpl Nicola De Vincenzis, il segretario barese Tommaso Stella e un dirigente Giuseppe Lomonte  – ci hanno scippato le fondamentali “tutele” e i sacrosanti “riconoscimenti”. Ed ora ci capita di fare di tutto: viabilità, sinistri stradali, ordine pubblico, operazioni di polizia giudiziaria, annona e amministrativa. Siamo sempre in prima linea e a protezione della città.  Ma le istituzioni dove sono? Siamo inquadrati come impiegati comunali, ma lavoriamo come poliziotti”.

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L’Amtab senza soldi e stipendi sempre in ritardo

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L’Amtab è allo sbando. Le casse dell’azienda di trasporto urbano sono perennemente vuote e il Comune è costretto a rimpinguarle per evitare lo stallo: negli ultimi mesi ritardi si sono accumulati nell’erogazione degli stipendi, senza contare i debiti con i fornitori.

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E proprio la scorsa settimana l’amministrazione ha staccato un assegno da sei milioni di euro, anticipando i soldi della Regione. I dipendenti  sono stanchi. Di rincorrere gli stipendi, guidando mezzi per lo più vetusti e subendo continue aggressioni verbali e fisiche. Più volte hanno dichiarato lo stato di agitazione, pronti anche a scioperare se non ci saranno certezze sull’azienda.

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I residenti di Sant’Anna: “Rione nuovo e già abbandonato”

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“Il quartiere Sant’Anna esige rispetto e giustizia”, è lo striscione srotolato davanti all’ingresso del Comune di Bari poche settimane fa. A scendere in strada una cinquantina di residenti del rione a sud di Bari che hanno lamentato la mancanza di servizi, i permessi per costruire bloccati e gli appartamenti senza certificato di agibilità. Il Comune ha cercato di dare le prime risposte, ad esempio predisponendo un’area a verde dove sono stati piantati gli alberi spostati da piazza Umberto e dove saranno sistemati giochi per bambini e un campo polifunzionale.

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Il teatro Petruzzelli: prima la protesta dei custodi ed ora i licenziamenti

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L’ultima protesta del Petruzzelli riguarda i custodi che hanno bloccato gli ingressi e le uscite del teatro durante la rappresentazione di Cenerentola. Il sovrintendente Massimo Biscardi ha duramente condannato l’atto. Ma quella dei custodi non è l’unica protesta. I sindacati sono pronti a dare battaglia contro la decisione della Fondazione di procedere ai primi 74 licenziamenti tra i dipendenti che prima del 2012 hanno prestato la propria opera in favore della Fondazione con contratti a tempo determinato e che hanno presentato ricorso. I lavoratori sono stati assunti ed ora saranno licenziati perché in esubero.

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