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Guida alternativa al cinema: quando erano ‘quasi famosi’ – part 1

Pubblicato da: Claudia Carella | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:35

Eccoci qui ritrovati per un nuovo appuntamento con la Guida alternativa al cinema di Borderline24, questa volta in un formato leggermente diverso. Se la Guida Alternativa nasce per offrire una panoramica di quei film di genere ingiustamente ignorati, questa prima parte di Guida alternativa al cinema – quando erano ‘quasi famosi’ (il suo spin-off) si propone invece di suggerire film ingiustamente ignorati con un comune denominatore differente dal genre a cui appartengono.rnrnIl fattore che accomuna la lista di oggi è infatti che in ognuno di essi recitano uno o più attori agli esordi e in un ruolo secondario, attori che hanno poi raggiunto fama e gloria stellari ad Hollywood.rnrnSe siete su questa pagina e quindi per recuperare, in maniera selettiva, solo i film apprezzabili dei vostri interpreti preferiti di oggi; perciò seguiteci in questo tuffo nel loro oscuro passato di attori alle prime armi e quasi famosi:rnrnJennifer Lawrence – Like crazy (2011)rnrnPrima di essere la fidanzatina d’America e l’eroina da blockbuster che è oggi, Jennifer Lawrence era solo una giovane bionda bellezza del Kentucky. Nel 2011, alla tenera età di 21 anni la sua carriera doveva ancora decollare, nonostante avesse già ricevuto la prima, sorprendente candidatura agli Oscar per Winter’s Bone. Like Crazy rimane quindi uno degli ultimi ruoli in cui la Lawrence non è protagonista e offre un particolare saggio della sua gavetta. La Lawrence nei panni di Sam si cala nei panni di una ex innamorata e non ricambiata che guarda languidamente il suo sentimento passare inosservato rispetto alla struggente d’amore tra i protagonisti Anton Yelchin e Felicity Jones. Jennifer non era però destinata a passare inosservata per molto. Ad oggi è infatti l’attrice più pagata al mondo, attivista per i diritti delle donne e ha già archiviato due saghe multimilionarie, 4 nomination e una vittoria agli Oscar.rnrnrnrnEmma Stone e Ryan Reynolds – Paper Man (2009)rnrnDal 2004 ad oggi, da bruna a bionda a rossa, da anonima attrice di teen comedy a beauty icon internazionale, Emma Stone ne ha fatta di strada. La Gwen Stacy di The Amazing Spider-Man, la chiaroveggente sprovveduta di Magic in the Moonlight per Woody Allen e la giovane tormentata nell’acclamato Birdman di Iñárritu sono i ruoli che l’hanno resa nota al grande pubblico.rnrnrnLa Stone non si è limitata però solo ai successi commerciali e si è cimentata, piu volte e con disinvoltura, nel cinema indie.rnIl suo talento si esprime appieno nel delicato dramma dalle tinte fredde, Paperman, in cui una ragazza problematica intraprende una relazione complicata con un romanziere fallito che mai si separa dal suo amico immaginario. La prova struggente della Stone fa il paio con quella di un’altra riconoscibilissima co-star: Ryan Reynolds. A giudicare dai suoi esordi, sembrerebbe che l’attraente attore di Deadpool e Lanterna verde sia nato per indossare la calzamaglia e che Paperman sia stata una tappa fondamentale per perferzionare le sue innegabili qualità da supereroe.rnrnRyan Gosling – Lars e una ragazza tutta sua (2007)rnrnRyan Gosling non è sempre stato circondata da quest’aura di figaggine che lo accompagna adesso. Al contrario, nei suoi primi anni di carriera i registi che lo scritturavano erano più concentrati sulle sue innegabili qualità attoriali che sui suoi ostentati addominali scolpiti.rnrnGosling diventa famoso come enfant prodige, facente parte della stessa annata fortunata che ha sfornato talenti come Justin Timberlake, Britney Spears e Christina Aguilera, con cui è apparso su schermo per The Mickey Mouse Club marchiato Disney Channel.rnrnPrima di sfoderare innumerevoli volte i muscoli per Hollywood (c’è in realtà qualcuno che queste volte le ha contate e messe insieme in una questa lista. Prego.) Ryan si dedicava quindi, molto più anima che corpo ai suoi ruoli. La prova di questa tendenza risiede in Lars e una ragazza tutta sua, la commedia indie in cui Gosling si cimenta in uno tra i suoi ruoli più improbabili, quello di uno svitato sfigato che non riesce a trovarsi una ragazza ed è costretto a ripiegare su una bambola gonfiabile. Il risultato è brillante e Ryan si conferma ancora una volta un ottimo attore; bello e bravo!rnrnrnrnMartin Freeman – Guida galattica per autostoppisti (2005)rnrnMartin Freeman sarà celeberrimo adesso, per capolavori e successi commerciali come Sherlock, la trilogia dello lo Hobbit (nei panni del protagonista Bilbo Baggins) e la serie TV Fargo, ma non lo è sempre stato.rnrnSarebbe facile dimenticarsi di quanto fosse sottovalutato ad Hollywood, ma anche ingiusto. Il buon Martin non ha comunque una filmografia importante alle spalle, nella quale compare un titolo che balza subito all’occhio, il cult movie Guida galattica per autostoppisti. Visto il successo mondiale del libro, ci si sarebbe aspettati che il film lanciasse la carriera di Freeman. Invece non è andata così ma probabilmente la pellicola è stata comunque in grado di lasciare il segno e di mettere Freeman nel finissimo nerd radar di Steven Moffat e Mark Gattis, autori di Sherlock, che hanno permesso all’attore di fare, infine, il suo meritato ingresso negli annali del cinema.rnrnChristian Bale – American Psycho (2000)rnrnChristian Bale ha raggiunto una fama istantanea, nonchè un’adorazione generale, dopo la riuscitissima impersonificazione di Batman della saga del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan.rnrnA sentire lui però, l’interpretazione di Bruce Wayne era insufficiente e Bale non si considera soddisfatto appieno della profondita data al personaggio. Per essere precisi l’attore ha misurato il suo fallimento nel paragone con il compianto collega Heath Ledger, che sul set de il Cavaliere Oscuro ha dato vito alla sua più grande e tragica interpretazione nei panni del Joker.rnrnAnche se non siamo d’accordo sul giudizio severo che Bale riserva a sè stesso per quella che in realtà è stata un’interpretazione indimenticabile, indagando il suo passato è facile capire cosa motivi il suo criticismo. Bale è infatti famoso per il suo trasformismo e la sua inclinazione a scegliere personaggi controversi ed estremi. L’esempio più lampante è una delle sue intepretazioni più acclamate, American Psycho, tratto dall’omonimo libro di quel genio narcisista che è Bret Easton Ellis. Un cult assoluto, e ad oggi una delle sue intepretazioni piu memorabili.rnrnrnrnMichael Fassbender – Fish Tank (2009)rnrnPoco prima di recitare per Tarantino in Bastardi senza gloria, film che lo avrebbe definitivamente consacrato ad una gloria duratura e fatto assurgere a star internazionale, Michael Fassbender si è imbarcato in una pellicola indipendente inglese, marcata da un profondo pessimismo e uno squallido e vivido realismo.rnrnFish Tank è una doccia fredda se paragonata alle pellicole patinate di Hollywood e una scommessa vinta per Fassbender che, accompagnato da un cast non professionistico e una regista donna molto audace, riesce a condurci nella realtà ovattata e affascinante della periferia inglese.rnrnLa mescolanza di film di alto profilo e alto budget (i tre film prequel degli X-men, Prometheus) con produzioni indipendenti, rimane ad oggi un marchio di fabbrica della carriera del bravissimo Fassbender, il quale non si fa intimidire da nulla sul set: non dalla sfida a dimagrire (Hunger), non dal nudo estremo (Shame) e sicuramente non dai soggetti controversi (12 anni schiavo).rnrnrnrn rnrnHeath Ledger e Joseph Gordon Lewitt – 10 cose che odio di te (1999)rnrnHeath Ledger e Joseph Gordon Lewitt brillano in questa divertente teen comedy per la loro spontaneità e genuino talento. Dopo questa parentesi le vite dei due bambini prodigio di Hollywood hanno pero preso una piega molto diversa, Ledger ha vissuto la sua vita al massimo consumato da una spirale di eccessi, mentre il moderato Lewitt vive ad oggi dei frutti delle sue fatiche con una casa di produzione alle spalle e una faccia che è rimasta pulita.rnrn10 cose che odio di te è specchio sagace della differenza tra i due e una commedia piacevole e pungente come ormai se ne vedono poche in giro. Ispirata a La bisbetica domata di William Shakespeare, il film è uno specchio dell’eta adolescenziale ma anche, incidentalmente, una parabola della vita ad Hollywood.rnrnrnrn rnrn 

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