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Ipersonnia, quando dormire troppo è un disturbo

Pubblicato da: dott.ssa Federica Dileone | Mer, 22 Marzo 2023 - 10:11
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Il caldo, le zanzare, la musica dei locali possono rendere sempre più difficile l’impresa dell’addormentarsi e del dormire. Difficoltà ad addormentarsi o nell’avere un sonno continuo sono problemi comuni a sempre più persone.

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Accanto a chi soffre di insonnia è presente, con una prevalenza inferiore,  chi soffre del problema opposto, ovvero del Disturbo da Ipersonnolenza.

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La caratteristica principale di chi soffre di questo disturbo è che ha sempre bisogno di dormire. Questo bisogno non è dato da mancanza o interruzione del sonno e non è attribuito all’uso di farmaci o sostanze. È presente una sonnolenza eccessiva nonostante ci sia stato un periodo di sonno che va dalle 7 alle 10 ore. La quantità di sonno necessaria e/o sufficiente varia da persona a persona (solitamente va dalle 6 alle9 ore), ma chi soffre del disturbo di ipersonnia sente una forte stanchezza anche al risveglio dopo 10 ore continue di sonno, non è mai “sazio” e riposato neanche dopo tanto sonno.

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È presente una forte difficoltà nel risvegliarsi che viene descritta come “inerzia del sonno”, una sorta di ubriachezza da sonno. Al risveglio inoltre ci si può sentire confusi, intontiti e litigiosi. Può essere presente anche debolezza, riduzione delle abilità motorie, difficoltà ad orientarsi nello spazio e nel tempo. I soggetti con ipersonnia possono svolgere dei comportamenti automatici per lungo tempo, senza rendersene conto, per esempio guidando “automaticamente” per molti chilometri. Nel corso della giornata non si è colpiti da attacchi di sonno improvvisi, ma si sente sempre la necessità di riposare e fare sonnellini, sentendosi la maggior parte della giornata in una sensazione di sonnolenza.

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Questo disturbo può colpire anche i bambini, ma può essere difficile riconoscerlo in quanto viene perlopiù attribuito a pigrizia. Nei bambini possono essere presenti frequenti sonnellini, irritabilità, difficoltà di concentrazione, facile distraibilità, linguaggio rallentato.

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È importante prendere consapevolezza del disturbo in quanto può compromettere la vita sociale e lavorativa: si può essere meno efficienti, meno concentrati, con problemi nella memoria. Inoltre, prendere consapevolezza vuol dire anche intervenire tramite piccoli accorgimenti, come per esempio fare un sonnellino prima di guidare, assumere caffè o altre sostanze stimolanti, ed evitare l’uso di sostanze che possano contribuire ad aumentare lo stato di sonnolenza come l’alcol.

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