Il primo telegiornale italiano della storia è andato in onda alle 21 con i servizi sulla regata storica di Venezia, i funerali del conte Sforza, la campagna elettorale negli USA, la corrida portoghese, il Gran Premio di Formula 1 a Monza.
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L’unico speaker era Riccardo Paladini con la direzione di Vittorio Veltroni, padre di Walter Veltroni, assoluti pionieri dell’informazione televisiva: iniziano con un piccolo format da quindici minuti. La prima sigla è il ”Giramondo”, un piccolo adattamento del jingle del programma radiofonico I tre moschettieri.
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L’anno successivo si arriva a formare la prima vera e propria redazione: Furio Caccia per cronaca interna e politica; Fausto Rosati per sport e notizie dall’estero; due operatori; un montatore; cinque inviati nei capoluoghi del nord Italia.
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Oggi che esistono solo in Italia più di 30 reti televisive, ognuna con il suo telegiornale che va in onda con 5 edizioni diverse al giorno, sembra assurdo pensare che inizialmente fossero inserite in palinsesto televisivo solo tre edizioni alla settimana (martedì, giovedì e sabato). Per fortuna verso la fine degli anni cinquanta la televisione inizia a diffondersi sempre più: la ricerca su nuovi mezzi tecnologici e l’investimento di nuove risorse permettono l’ampliamento notevole della struttura organizzativa e l’aggiunta di più speaker.