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Allarme aggressioni ad infermieri: 34 episodi in un mese

"Serve l'esercito"

Pubblicato da: redazione | Sab, 7 Settembre 2024 - 11:20
infermiere

“Stiamo assistendo ad una escalation di violenze, nei confronti dei professionisti sanitari, che non aveva mai toccato, se guardiamo agli ultimi 10 anni, un livello di brutalità e soprattutto di pericolosità così elevato”. Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up che conta 34 episodi in 31 giorni e che vista la mancanza di vigilanza notturna “in tutti gli ospedali italiani” chiede l’intervento urgente dell’esercito.

“Chiediamo a gran voce che il Ministro degli Interni faccia il punto sulla gravità della situazione, monitorando, se necessario, ospedale per ospedale, per comprendere il livello di sicurezza legato alla presenza degli agenti e all’organizzazione delle aree più delicate, e soprattutto che venga attuato un indispensabile nuovo piano di reclutamento delle forze dell’ordine, aumentando non solo i presidi fissi nei pronto soccorsi, ma soprattutto allargando la presenza temporale giornaliera dei poliziotti. Infatti, secondo la nostra indagine, in nessun ospedale italiano, dopo la mezzanotte, viene oggi, incredibile ma vero, garantita la presenza di agenti, ma solo, in alcuni casi, di ronde notturne esterne ad opera vigilantes, abbandonando totalmente a se stessi i professionisti sanitari nella fascia oraria potenzialmente più critica, ovvero
mezzanotte-7 del mattino successivo”.

“Con il supporto dei cronisti locali, infatti, regione per regione, siamo arrivati a calcolare ben 34 episodi di cronaca nera ufficiali in 31 giorni, tra aggressioni fisiche e verbali, consumate tra ospedali, ambulatori e operatori del 118, nel mese di agosto appena trascorso”, ha riferito.
“Le aree più delicate dei pronto soccorsi vanno chiuse agli accessi esterni, come accade già in qualche ospedale, creando una netta separazione tra le sale di aspetto, dove si fermano i parenti, e le “stanze delle cure”, così come potrebbero essere installati metal detector, perché non è possibile che nelle corsie degli ospedali facciano addirittura il loro ingresso le armi. Nello stesso tempo auspichiamo che deputati e senatori, indipendentemente dal colore politico, si rendano partecipi di promuovere una indagine parlamentare, per comprendere le evidenti falle del sistema”, conclude.

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