Torna l’ora solare: quest’anno la fatidica data è a cavallo tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025. Durante la notte, quindi alle 3:00 per l’esattezza, sposteremo tutti le lancette dell’orologio un’ora indietro, guadagnando un’ora di sonno.
Uno studio del Centro di Medicina del sonno dell’Irccs Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia, svolto in collaborazione con altri centri di ricerca italiani, mostra come il passaggio all’ora legale riduca la qualità e la durata del sonno, in particolare nei cronotipi serali. I ricercatori hanno esaminato 27 studi condotti in diversi Paesi, mettendo in luce un quadro articolato.
Le conseguenze del passaggio primaverile all’ora legale appaiono più nette: riduzione della durata del sonno, maggiore frammentazione e incremento della sonnolenza diurna. Effetti che risultano particolarmente marcati negli individui con cronotipo serale, i cosiddetti ‘gufi’, che tendono a coricarsi tardi e a soffrire di più lo spostamento dell’orologio sociale. Al contrario, il ritorno all’ora solare in autunno, sembra avere conseguenze più contenute e talvolta persino favorevoli, con un temporaneo aumento delle ore di sonno. “Il quadro tracciato dalle ricerche disponibili, pur eterogenee per metodi e campioni – fanno sapere dal Neuromed – è chiaro: i cambi stagionali, in particolare quello primaverile, hanno effetti misurabili sul sonno e sulla vigilanza”.