La Puglia si ritaglia uno spazio di primo piano nella ricerca scientifica nazionale, portando a casa nove progetti finanziati dal terzo bando del Fondo Italiano per la Scienza. Un risultato che vale oltre 11 milioni di euro e che coinvolge università e istituti di ricerca del territorio, premiati per la qualità e l’originalità delle proposte presentate.
Le risorse, stanziate dal ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del programma dedicato alla ricerca di base più innovativa, interessano tutti e tre i grandi ambiti disciplinari previsti dal bando. Si va dalle Life Sciences alle Physical Sciences and Engineering, passando per le Social Sciences and Humanities, a conferma di un sistema universitario regionale capace di muoversi con competenza su fronti molto diversi tra loro.
Nel settore Life Sciences è stato finanziato con 1 milione e 540 mila euro un progetto dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. La fetta più consistente dei fondi riguarda però le Physical Sciences and Engineering, con oltre sei milioni di euro complessivi: più della metà destinati all’Università del Salento, 1,5 milioni al Politecnico di Bari e circa 1,2 milioni ancora all’ateneo barese. Alle Social Sciences and Humanities sono riservati infine 3,5 milioni di euro.
Un traguardo che il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha voluto sottolineare con parole di forte apprezzamento: “La ricerca è un motore potente di crescita e sviluppo. Congratulazioni ai ricercatori della Puglia che si sono aggiudicati il bando Fis 3: il Paese è al vostro fianco perché siete voi a dare energia all’innovazione. State trasformando idee ambiziose in progetti capaci di aprire nuove strade per il futuro. Le vostre intuizioni sono il cuore dell’innovazione”.
Lo sguardo, però, non è rivolto solo ai risultati già ottenuti, ma anche alla prospettiva dei prossimi anni. “Il nuovo Fondo unico per la ricerca offre certezze ai ricercatori: criteri trasparenti, bandi pubblicati entro il 30 aprile e risorse definite. Nel 2025 parliamo di 460 milioni, a cui si aggiungono 150 milioni destinati ai Prin, ora bandi annuali con dotazione minima garantita”, ha aggiunto la ministra.