Sono 75.000 i proprietari di immobili in Città, che stanno pagando in queste ore il saldo dell’Imu (imposta municipale). La misura di questa imposta è decisa autonomamente dai Comuni tra una “forchetta” minima e massima prevista dalla legge. A Bari –da oltre 10 anni- l’aliquota è stata fissata ai massimi di legge(1,06%); sia per le seconde case che per le pertinenze (box, garage, cantinole, etc). Ecco perché Bari risulta tra le Città Italiane dove più alto è l’ammontare della tassa su case, garage, negozi, uffici, stabilimenti. A fronte di una Imu media nazionale di E.977,00, a Bari si paga una Imu media E.1.089,00 (+11%); mentre in tante Città -dove i redditi sono molto più alti- si paga molto, molto meno (Belluno E.551,00; Pesaro 394,00; Sondrio 563,00; Vicenza 737,00; Gorizia 484,00). Praticamente la metà.
“L’Imu è una vera e propria patrimoniale (si paga per il solo fatto di essere proprietari di un bene immobile, sul valore catastale dello stesso) – spiegano Giuseppe Carrieri e Livio Sisto consiglieri comunali Bari – che trasferisce ogni anno circa 90 milioni di euro (è questo l’ammontare complessivo IMU per Bari) dalle famiglie baresi alle casse comunali. Si tratta di una cifra enorme, che rallenta l’economia cittadina e la impoverisce.
A fronte di questo annuale salasso finanziario, corrispondono servizi comunali mediocri. Oltre 5 mesi – denunciano Carrieri e Sito – per avere il rinnovo della carta di identità. Strade sconnesse e sgangherate. Città poco pulita e con sistema obsoleto di raccolta stradale e smaltimento dei rifiuti. Impianti sportivi comunali chiusi o diroccati. Trasporto pubblico inefficiente e piuttosto inquinante. Verde pubblico carente e molto poco curato. Sicurezza urbana insufficiente.
Da anni rappresentiamo la nostra diversa “ricetta” fiscale e amministrativa per ridurre il carico fiscale sui Baresi:
-drastico taglio delle imposte locali (IMU, TARI, etc.), attraverso la drastica riduzione della enorme spesa corrente comunale (ogni anno a Bari si spendono circa 350 milioni di euro per far “girare” la Città);
-efficientamento/riorganizzazione delle aziende municipalizzate, che drenano annualmente centinaia di milioni di euro dal bilancio comunale;
-vendita di alcuni asset immobiliari e patrimoniali comunali, fonte di costi gestionali e non solo;
-riduzione dei tanti sprechi amministrativi (di queste settimane una spesa comunale di oltre 650mila euro per realizzare la copertura del bocciodromo in largo 2 giugno…….).
Si può fare. Si dovrebbe fare. Purtroppo chi da decenni amministra Bari non vuole farlo”.