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Sono francesi i primi diplomati al Corso di Perfezionamento (CESAR) di Alta Formazione Applicata all’Architettura e Restauro del Politecnico di Bari

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 13:06
I quattro finalisti pugliesi del premio

Simon Lechelon francese di La Rochelle e Paul Vergonjeanne, suo collega di Antony, cittadina alle porte di Parigi, sono i primi diplomati del Corso di Perfezionamento CESAR di Alta Formazione Applicata all’Architettura e Restauro del Politecnico di Bari. Il Corso, di durata annuale, ha l’obiettivo di creare e perfezionare, un profilo professionale intermedio tra le maestranze specializzate, che operano nell’ambito del cantiere di restauro e nuova architettura in pietra, e gli architetti che si occupano del progetto di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico.

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Istituito, nello scorso anno accademico 2015-16 nell’ambito della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Dipartimento DICAR del Politecnico di Bari, il Corso “CESAR” (dal francese Cours de Enseignement Supérieur en Architecture et Restauration), coordinato dal prof. Giuseppe Fallacara, fornisce i principi di base del restauro dei monumenti e della progettazione architettonica in pietra da taglio attraverso varie discipline: Restauro dell’antico e anastilosi; Rilievo dell’antico; Tecnologie e tecniche costruttive dell’antico; Stereotomia e Progettazione in pietra e legno; Modellazione Parametrica Cad/Cam e infine, Stage in azienda. Inoltre, sono previste lezioni relative alla storia e alle tecniche della stereotomia dalle origini ad oggi, con l’analisi di progetti di architetture stereotomiche analizzate dal punto di vista della tecnica di costruzione. L’argomento si completa con l’insegnamento delle tecniche di modellazione 3D parametrico-variazionale e l’utilizzo di macchine a controllo numerico computerizzato, macchine a prototipazione rapida e robotica per la fabbricazione.

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Le attività pratiche di stage aziendali rappresentano il vero punto di forza di CESAR, durante le quali si invera il passaggio della teoria alla pratica secondo le regole dell’arte. Gli stage si svolgono prevalentemente presso la Romeo s.r.l. di Trani, azienda partner dell’iniziativa, e sono propedeutici alla elaborazione del “capolavoro” che ogni singolo candidato realizza per la relativa prova finale.

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Così è stato anche per i due neo-diplomati (perfezionandi), componenti del “Compagnon du Devoir”, antica e prestigiosa istituzione senza scopo di lucro per la formazione dei giovani e la promozione dei mestieri risalente alle arti e corporazioni della Francia medioevale, sopravvissuta ai secoli, riconosciuta dall’UNESCO nel 2010. Simon Lechelon ha costruito, in scala 1:3, una porzione di una famosa e singolare scala a chiocciola con volta elicoidale la cui realizzazione presenta virtuosismi architettonici singolari. Dalle forme straordinariamente complesse, di età federiciana, la scala è presente nella torre est del Castello di Maniace a Siracusa.

rnPaul Vergonjeanne, in occasione di Matera 2019, rifacendosi ad una proposta progettuale di realizzazione di un Teatro all’aperto, Acoustic Shell, dedicato principalmente a concerti e manifestazioni all’aperto, ha costruito, sempre in scala 1:3, una porzione dell’arco di scena. L’acoustic shell nasce da un complesso studio Acustico con lo scopo di unire armoniosamente la modernità alla tradizione e di dare alla pietra, simbolo di Matera, una nuova forma, una nuova identità e una nuova funzione. Nel percorso didattico, ai due allievi d’oltralpe, si è unito anche un uditore, Francesco Brunetti di Mola di Bari. L’esperienza presso il Politecnico gli ha consentito di realizzare, “Lamina”, la Scala elicoidale in pietra lamellare, recentemente presentata al Salone specializzato internazionale, Marmomac di Verona.rnrn”Solo studiando e praticando le discipline teoriche e tecniche della tradizione costruttiva – dice il prof. Fallacara – è possibile comprendere un monumento architettonico e immaginare una architettura contemporanea o futura fatta ancora di materiali naturali”.rnrn”Le problematiche del restauro della pietra, in una Regione così ricca di testimonianze monumentali, rendono infatti più che mai attuale una figura di artigiano ‘colto’, in grado di operare nel settore” – aggiunge la prof.ssa Monica Livadiotti, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico. “La Puglia – conclude – con la sua tradizione nella lavorazione della pietra da taglio, potrebbe effettivamente prestarsi ad instaurare e consolidare anche in Italia una tradizione simile a quella dei Compagnons francesi, restauratori di grandi cattedrali, costruttori di storia”.rnrn rnrn 

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