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Filippo Melchiorre: “Per Bari ci vorrebbero meno selfie e più fatti”

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Lun, 2 Ottobre 2017 - 13:00
Melchiorre

“La città di Bari ha in ogni quartiere sacche nelle quali regna il degrado sociale”. Elenca le criticità di Bari il consigliere comunale di Fratelli di Italia, Filippo Melchiorre.

“Prostituzione minorile e non, spaccio, alcolismo, furti in appartamenti, aggressioni, immigrati irregolari, parcheggiatori abusivi, gioco d’azzardo, riciclaggio di danaro, macro e microcriminalità sono gli ingredienti di una situazione insostenibile per i cittadini baresi. Pochi giorni fa – spiega – in uno dei tanti accampamenti nomadi, quello di via Caldarola, è scoppiato l’ennesimo incendio per cause non ben individuate che per fortuna non ha provocato danni a persone, ma che ha dimostrato purtroppo la tesi che andiamo ripetendo da anni: quell’insediamento va immediatamente sgombrato perché non è quello il modo di far vivere 250 persone”. Melchiorre invita l’amministrazione a censire tutti i campi per capire “come questi nuclei familiari vivano e con quali risorse lecite ed illecite. Le istituzioni hanno il dovere di dare delle risposte, con maggiori risorse e con più uomini anche coinvolgendo l’esercito per ciò che concerne la repressione”.

Melchiorre punta il dito sulla gestione del Welfare.

“Ci aspettiamo – aggiunge – risposte concrete dal sindaco che ha il dovere di potenziare i servizi sociali con risorse economiche ed umane. Non può destinare una sola assistente sociale per tutti gli immigrati regolari e non. Vanno inoltre rigenerate le reti sociali tra istituzioni pubbliche e private della prevenzione e della repressione, tra associazioni, parrocchie, aziende, sindacato, forze sociali e per comprendere chi fa e cosa si fa. Occorre una cabina di regia che programmi giorno per giorno gli interventi in una città complessa come è Bari dal punto di vista sociale d’intesa con il Palazzo del Governo”.

“In questi anni – conclude – ci si è persi negli annunci di cose spesso non fatte, nei selfie, nelle passerelle e poco anzi pochissimo sui fatti”.

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