«Qui non si esibiscono rosari, non si esibiscono madonne, non si sventolano vangeli. Qui non sventoliamo nulla, il Vangelo si vive». Lo ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, l’associazione contro le mafie, partecipando ieri sera a Bari ad un incontro nell’istituto Salesiano Redentore nel quartiere Libertà di Bari per presentare il nuovo progetto “Canti, Cantieri Antimafia Innovativi”, rivolto a 20 giovani tra i 16 e i 21 anni che partirà a settembre.
«Il grido della terra è il grido dei poveri. Allora i diritti della natura e i diritti umani sono la direzione dove deve andare questa nuova Europa». «L’Europa deve andare verso un nuovo umanesimo che rimetta al centro la persona, – ha spiegato don Ciotti – che veda le diversità che rappresentano le varie nazioni d’Europa viaggiare in unità. Oggi, inoltre, non si può non tenere conto della conversione ecologica. I disastri ambientali e sociali non sono cose diverse ma rappresentano un’unica crisi socio-ambientale. Cogliamo la fragilità di questo momento, che è di smarrimento e di fatica, però non stiamo zitti e inerti».
«La prima grande riforma da fare nel nostro Paese – ha spiegato a margine don Ciotti rispondendo alle domande dei giornalisti – è la riforma delle nostre coscienze. C’è troppa neutralità, ci sono troppi mormoranti, c’è troppa delega, a volte c’è anche troppa rassegnazione. In Italia ci vuole uno scatto da parte di tutti, oggi più che mai».
Da un prete non ci si dovrebbe mai aspettare solo un comizio tutto politico, un attacco personale (e poco cristiano) contro il leader di un partito. E di conseguenza a favore di un altro partito.
Portarsi dietro un rosario, nel mese di maggio è una antica consuetudine cristiana.
Comizietto con evidenti finalità politiche, non dottrinali.
don Ciotti dice di non sventolare Vangeli o Rosari ma la bandiera di Libera non si fa problema di sventolarla.