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Puglia, 3500 infermieri fuori regione a Emiliano: “Da 4 mesi senza graduatoria, vogliamo tornare a casa”

Pubblicato da: redazione | Sab, 16 Maggio 2020 - 09:22
medici Coronavirus

Monta la protesta degli infermieri precari pugliesi vincitori di concorsi pubblici nel Centro-Nord Italia, in attesa da quattro mesi della pubblicazione della graduatoria per la “Mobilità IntraExtraRegionale”. “La Regione Puglia – scrivono in una lettera – ha abbandonato o messo all’esilio forzato decine di centinaia di infermieri, vincitori di concorsi pubblici nel Centro-Nord Italia, in attesa da 4 mesi della pubblicazione della graduatoria per la Mobilità IntraExtraRegionale”.

“In questo periodo di emergenza pandemica da SARS-CoV-2, dove tutto il Mondo decanta gli Infermieri come eroi, il sistema sanitario è alle prese con difficoltà correlate alla carenza di personale che, quasi sempre, in situazioni emergenziali è stato integrato con l’immissione di Professionisti in regime di precariato”.

“I contratti di questi Professionisti venivano quasi sempre rinnovati di 6 mesi in 6 mesi, fino alla tanta attesa sanatoria del Pubblico Impiego garantita con Legge 124/2015 recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, meglio conosciuta come Legge Madia. La tanto attesa sanatoria è servita a porre fine ad un sistema utilizzato impropriamente dalla Pubblica Amministrazione”.

“Clientelismo ed assistenzialismo che, dopo la sanatoria messa in campo con la Legge Madia, è proseguito con la Legge di Stabilità (Dicembre 2019), prima, e gli emendamenti ad hoc del Decreto Mille Proroghe (Febbraio 2020), dopo. Il tutto consente di prorogare il termine ultimo, emanato con la Legge Madia, dalla data del 31/12/2017, a data da destinarsi”.

“Mentre la Legge Madia era nata per sanare decenni di precariato e creare un punto “zero”, da cui far ripartire la Pubblica Amministrazione; le successive rettifiche, apportate ad hoc per il Sistema Sanitario, hanno strumentalizzato il tutto. Poiché, consentono alle Amministrazioni di integrarsi con personale in regime precario che, di 6 mesi in 6 mesi, vede rinnovare il contratto, fino alla tanta attesa “stabilizzazione”. Il tutto dimostrato, in Regione Puglia, negli ultimi due mesi, da Delibere atte a reclutare o rinnovare altri Professionisti, sempre in regime di precariato, un vortice senza fine”.

“Mentre il resto delle Regioni del Sud Italia, dove i Sistemi Sanitari non sono così virtuosi come quelli del Centro – Nord, non potendosi permettere di bandire Concorsi Pubblici, emanano Avvisi di Mobilità Extraregionale, pubblicano le graduatorie ed integrano il personale con Infermieri precedentemente emigrati al Nord in cerca di lavoro (vedasi Campania e Sicilia), garantendo in questo modo il loro ritorno a casa; la Regione Puglia, con le sue scelte inspiegabili, abbandona i suoi professionisti. Che, prima di essere Professionisti, sono figli, fratelli, genitori”.

“Ricordando a tutti che, dietro 3500 persone, ci sono altrettante famiglie che attendono di ricongiungersi con i propri cari”, si conclude la lettera di Infermieri Pugliesi della Mobilità ExtraRegionale nel Centro-Nord Italia.

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