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Covid e Natale: zona rossa nei festivi e prefestivi. Ok alle visite fino a due non conviventi compreso i figli under 14

Pubblicato da: redazione | Ven, 18 Dicembre 2020 - 21:08

“Abbiamo evitato il lockdown generalizzato che avrebbe danneggiato il tessuto sociale ed economico. Nei prossimi giorni tutte le regioni potrebbero entrare nell’area gialla.  Ma abbiamo notato una diffusa voglia di socialità nelle festività natalizie e dobbiamo intervenire. Vi assicuro che non è una decisione facile, ma sofferta. Dobbiamo cautelarci meglio in vista della ripresa delle attività che avverrà a gennaio”. Così il premier Giuseppe Conte ha annunciato il nuovo decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri questa sera.

Le misure. Zona rossa in tutta Italia il 24, 25, 26, 27 31, dicembre, 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio: si esce di casa solo per lavoro necessità e salute. E’ possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi (amici o parenti) con figli minori di 14 anni (che non verranno considerati nel computo) e le persone con disabilità o conviventi non autosufficienti dalle 5 alle 22. Questo per consentire un minimo di socialità. Consentita attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva all’aperto in forma individuale. Chiusi bar, ristoranti, esercizi commerciali e centri estetici. Consentiti asporto (fino alle 22) e le consegne a domicilio. Restano aperti esercizi come supermercati, negozi di beni alimentari, edicole, parrucchieri, barbieri, farmacie, parafarmacie. Chiese aperte fino alle 22.

Zona arancione nei giorni feriali: 28,29 e 30 dicembre e 4 gennaio. In questi giorni ci si potrà spostare all’interno del proprio comune di abitazione e residenza senza giustificare la motivazione. Permessi gli spostamenti dai comuni fino a 5mila abitanti per un raggio di 30 chilometri. Non ci si potrà però spostare nei capoluoghi provincia. Negozi aperti fino alle 21. Restano chiusi bar e ristoranti, ad eccezione di asporto e domicilio.

Misure di ristoro. “Comprendiamo le difficoltà economiche per gli operatori coinvolti da queste misure – continua Conte –  Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto legge dispone immediato ristoro per 650 milioni di euro a favore di ristoranti e bar che sono costretti alla chiusura”, ha detto Conte.

Controlli “Un sistema liberaldemocratico non manda la Polizia in casa, a meno che non ci sia una flagranza di reato. Noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come limite alla circolazione. Si esce con l’autocertificazione” ribadisce Conte.

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