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Galigani: “Polito si è esposto troppo. Il nuovo Bari riparta da Maita”

L'esperto direttore sportivo ha analizzato la situazione in casa Bari in attesa di Ds e allenatore

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Gio, 6 Giugno 2024 - 16:07
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Archiviata la travagliata stagione 2023/24, il Bari ripartirà senza il direttore sportivo Ciro Polito alla guida del settore tecnico biancorosso. Ancora una volta, la società dei De Laurentiis, si presenta come un cantiere aperto ricco di incognite e pochissime certezze.

Per affrontare tutti i temi che riguardano l’attualità della Ssc Bari, ci siamo rivolti ad un esperto uomo di calcio quale il direttore sportivo Vittorio Galigani, che si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.

Dopo 3 stagioni, il Bari dà il benservito a Ciro Polito. Scelta che condivide?

“Escluso l’ultimo anno, Ciro Polito ha lavorato bene a Bari. Forse ha sbagliato a metterci sempre la faccia, anche quando non toccava a lui”.

Che bilancio si può fare dell’esperienza di Polito a Bari?

“Per lui parlano i risultati con la vittoria del campionato di C e la quasi promozione in serie A dello scorso anno. In questa stagione mi è sembrato troppo abbandonato dalla società e ha sbagliato nell’accettare determinate cose, non di sua competenza. Ma nel complesso il bilancio di Polito a Bari non può che essere positivo”.

Quale il più grande errore fatto da Polito nella stagione appena conclusa?

“Non può essere stato un singolo errore a portare alla separazione tra Polito e il Bari. E’ stata un’annata tutta storta con 4 cambi di allenatore. Avendoci messo sempre lui la faccia è stato facile sacrificarlo”.

Tanti i calciatori scovati e portati alla ribalta nel corso della sua gestione: quale il miglior colpo del Ds napoletano in questi tre anni?

“Sono tanti i calciatori presi da Polito e che hanno fatto bene. Se dovessi basarmi sul percorso fatto e i risultati raggiunti, non posso che fare il nome di Folorunsho”.

Quanto è difficile per un dirigente lavorare nel Bari, visto il forte legame con il Napoli?

“Un conto è fare la multiproprietà in due piazze molto distanti tra loro, altra cosa è farla tra Napoli e Bari. Bari non potrà mai essere una succursale e giustamente i tifosi baresi hanno alzato la voce”.

Tanti i nomi per il post Polito: Da Gemmi a Giacchetta, passando per Lovisa, Rinaudo, e Magalini. Lei chi vedrebbe bene al timone del Bari?

“Sono tutti bravi e tutti amici: Lovisa ha fatto molto bene in una piazza difficile. Magalini ha lavorato in maniera ottimale sia in C che nel campionato cadetto. Giacchetta ha potuto gestire un club importante e dalle grandi risorse economiche. Sono tutti Ds che vengono da annate positive”.

Sistemata la questione Ds, si dovrà necessariamente pensare alla guida tecnica. Gli ultimi nomi che circolano sono quelli di D’Aversa e Toscano: due allenatori con carriere diverse alle spalle…

“Toscano è un vincente per quanto concerne la serie C, mentre in B si è cimentato poco. D’Aversa, invece, ha più esperienza nella serie cadetta”.

Per quanto concerne la rosa dei calciatori, da chi ripartire?

“Un nome su tutti: Mattia Maita. Un calciatore che ho sempre apprezzato e che avrei voluto con me. Anche se lui rende al meglio in determinate intelaiature tattiche. In virtù di questo, sui calciatori da confermare, inciderà la scelta dello schema tattico che adotterà il nuovo allenatore. Ma anche calciatori che hanno avuto un rendimento negativo nell’ultimo anno, potrebbero rilanciarsi con il nuovo tecnico”.

Intanto la tifoseria è scesa in pizza per dire “No alla multiproprietà”. Visto il clima incandescente, come si potrà arrivare serenamente al 2028?

“Bari non è seconda a Napoli. Ma i comportamenti dell’attuale proprietà lasciano chiaramente intendere che prima c’è il club partenopeo e poi quello biancorosso”.

Luigi De Laurentiis avvistato alla presentazione di Conte al Napoli. Si poteva evitare?

“E’ semplicemente una questione di buon gusto, c’è poco altro da aggiungere. Non si può insegnare la vita al prossimo. Sicuramente, la sua, è stata una presenza sconveniente: poteva evitare di farsi vedere in pubblico e accogliere Conte in maniera riservata”.

In attesa dell’ultimo verdetto, che serie B sta prendendo forma per la stagione 2023/24?

“Ho sempre sostenuto che il campionato più interessante d’Italia sia quello cadetto: dovesse salire il Vicenza, il livello e il blasone del torneo aumenterebbe ancora. Tuttavia, resta un campionato imprevedibile dove può succedere di tutto”.

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