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Bari, asportato tumore al cervello in un bambino attraverso il naso

Il paziente ha otto anni

Pubblicato da: redazione | Ven, 9 Agosto 2024 - 09:26
policlinico bari

Un craniofaringioma, un raro tumore cerebrale, localizzato nell’ipotalamo, l’area del cervello che controlla le funzioni vegetative, riscontrato in un bambino di 8 anni è stato asportato al Policlinico di Bari dall’equipe neurochirurgica del prof. Francesco Signorelli per via endoscopica, ovvero attraverso la cavità nasale.

“Non è un approccio frequente nei bambini – spiega il prof. Signorelli, direttore dell’unità operativa di neurochirurgia – mentre negli adulti abbiamo un’importante esperienza e arrivano a Bari casi anche da fuori regione. Il bambino ha invece spesso un naso troppo piccolo per poter permettere le manovre chirurgiche. In questo caso con il team multidisciplinare con cui studiamo questo tipo di interventi, con gli otorini del team del il prof. Quaranta, gli oncoematologi pediatri del dottor Santoro, la dottoressa Perillo, gli anestesisti del prof. Ranieri, le dottoresse Riefolo e Paganetti, ed i rianimatori guidati dal prof. Grasso, l’abbiamo valutato fattibile e preferibile alla via chirurgica transcranica”.

Quindi nessuna apertura del cranio ma operando con gli strumenti endoscopici pediatrici, con la guida del neuronavigatore, i neurochirurghi hanno raggiunto in maniera mini-invasiva la voluminosa massa ipotalamica, nella zona centrale del cervello.

“L’intervento si è concluso positivamente – aggiunge il prof. Signorelli – con una resezione completa, evitando danni ai tessuti circostanti. Adesso il paziente è ancora ricoverato ma potrà tornare presto a casa”.

“Il trattamento neurochirurgico endoscopico pediatrico eseguito dall’equipe del prof. Signorelli è possibile solo in pochissimi centri in Italia. E tra questi c’è il Policlinico di Bari. Per questi trattamenti i pazienti pediatrici erano trasferiti d’ufficio in altri centri, questo adesso non succede più. Abbiamo un team multidisciplinare che li prende in carico e valuta il percorso migliore per il paziente”, conclude il direttore generale dell’ospedale universitario barese, Antonio Sanguedolce.

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