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Bari, omicidio a Santo Spirito: convalidato fermo per Rizzi

Disposta la custodia cautelare per il 42enne reo confesso

Pubblicato da: redazione | Gio, 16 Gennaio 2025 - 19:08
dogna

La gip di Bari, Antonella Cafagna, ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per Antonio Rizzi, il 42enne reo confesso dell’omicidio di Francesco Dogna, 63 anni, avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 gennaio nell’abitazione della vittima, nel quartiere Santo Spirito. Nei confronti di Rizzi, già noto alle forze dell’ordine, è stata riconosciuta l’aggravante della crudeltà.

Secondo quanto riportato nell’ordinanza, depositata nella serata di oggi, l’uomo avrebbe ucciso Dogna con una violenza spropositata, infliggendogli 85 colpi con un coltello e un forcone da cucina a due punte. La giudice ha sottolineato l’inaudita brutalità del gesto, che ha portato alla morte della vittima per dissanguamento, avvenuta dopo alcuni minuti di agonia. L’autopsia, eseguita dal medico legale Davide Ferorelli, ha confermato che si è trattato di un caso di “overkilling”, ossia un uso eccessivo e incontrollato della violenza.

Tra gli elementi evidenziati dall’ordinanza, ci sono anche il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato. Dopo il delitto, Rizzi avrebbe cercato lavoro come operaio fuori Bari, verosimilmente per allontanarsi dalla città. Durante l’interrogatorio, Rizzi ha raccontato che lui e Dogna si frequentavano da circa dieci anni, condividendo il consumo di crack e cocaina. La sera dell’omicidio, secondo la sua versione, avrebbe chiesto ulteriore droga alla vittima, ricevendo però un rifiuto accompagnato da una minaccia con un coltello. A quel punto, ha dichiarato di aver reagito per difendersi, colpendo Dogna ripetutamente e tappandogli la bocca per evitare che urlasse. Tuttavia, la giudice ritiene poco credibile questa ricostruzione, sottolineando che la casa in totale disordine suggerisce che Rizzi stesse cercando qualcosa, probabilmente droga, prima di aggredire la vittima.

Il rapporto tra i due uomini, secondo le indagini, si era deteriorato negli ultimi tempi. Dogna, che in passato aveva tentato di aiutare Rizzi a superare la tossicodipendenza, era diventato sempre più insofferente verso la sua invadenza. Prima di lasciare la casa, Rizzi avrebbe rubato il portafoglio, il cellulare e i documenti della vittima. Rizzi resta in carcere in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.

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