Secondo i nuovi dati del rapporto ‘Ecomafia’ di Legambiente le inchieste per ‘tangenti green’ sono state 88 dal primo maggio 2024 al 30 aprile 2025, in salita del 17,3% rispetto al 2023. La filiera del cemento – viene spiegato – è quella dove si concentra un terzo di tutti i reati ambientali, ma la crescita più significativa, con un rialzo del 19,9%, è nel ciclo illegale dei rifiuti. La prima regione per illeciti penali – continua Legambiente – è la Campania, seguita dalla Puglia, e dalla Sicilia al terzo posto.
A livello provinciale Napoli con ben 2.313 reati, si conferma al primo posto, seguita da Bari, che sale dal terzo al secondo posto (1.526) e da Salerno (quinta nel 2023) con 1.321 illeciti penali. La provincia di Roma è stabile in quarta posizione (1.021) ed è terza nella classifica degli illeciti amministrativi, con 1.316 infrazioni. Rimonta per la provincia di Cosenza al quinto posto con 963 reati, salendo dall’ottava posizione, mentre scende dal podio e si ferma al sesto posto Avellino (906). Entrano tra le prime dieci province quella di Genova (ottava, con 723 reati) e Ancona (decima, con 704 illeciti penali). Salgono, infine, nella classifica delle prime venti province italiane Cagliari, Perugia, Crotone, Catanzaro e Brescia.