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Processo La Fiorita, i giudici: “Tangente a Fitto? Un’illazione”

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:06
Fitto

BARI – “E’ un’illazione” ritenere che l’ex ministro Raffaele Fitto avesse agevolato l’imprenditore romano Giampaolo Angelucci nell’appalto per la gestione delle Rsa in cambio di un finanziamento al suo partito da 500mila euro. E’ quanto spiegano i giudici della Corte di Appello di Bari nella sentenza con cui nel settembre scorso hanno assolto Fitto (all’epoca dei fatti presidente della Regione Puglia) e Angelucci dall’accusa di corruzione. “Manca la prova – si legge nelle motivazioni – che oltre un anno prima che avesse inizio la campagna elettorale per l’elezione del presidente della Regione Puglia (nel 2005, ndr), tra Fitto e Angelucci fosse intercorso il ritenuto patto illecito diretto all’ottenimento dell’appalto (aggiudicato nel 2004, ndr) contro il pagamento di 500mila euro a titolo di finanziamento”. “L’accusa – continuano i giudici del secondo grado – avrebbe dovuto fornire la prova certa che l’iniziativa (le delibere sulla gestione delle Rsa, ndr) fosse il frutto di un accordo criminoso”. Tra l’altro rilevano come “dare per dimostrato tale accordo sulla base di un contatto telefonico della durata di tre secondi è fuori di ogni logica fattuale, prima ancora che giuridica”. “Una telefonata – dicono ancora – non è sufficiente a ritenere che Angelucci abbia effettuato il finanziamento del partito di Fitto come prezzo pagato per l’aggiundicazione dell’appalto”. Il reato, quindi, non sussiste, mentre sul presunto finanziamento illecito a “La Puglia Prima di Tutto” i giudici parlano di finanziamento “irregolare”, tuttavia ormai prescritto. Come prescritto è anche il contestato peculato, riqualificato in abuso d’ufficio, relativo all’utilizzo del fondo del presidente. Secondo la Corte di Appello, infatti, quegli oltre 180mila euro dati ad associazioni e enti “non erano spese di rappresentanza” perché “Fitto – spiegano – ha attinto dal fondo in un ristretto periodo, quello della campagna elettorale, per effettuare elargizioni non spettanti a soggetti pubblici e privati, la maggior parte dei quali salentini, che costituivano per Fitto, sarebbe arduo negarlo, il maggior bacino elettorale”.

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