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Bari, rifiuti e spaccio notturno. Sos Città denuncia: “Parco Perotti è terra di nessuno”

Pubblicato da: redazione | Dom, 24 Giugno 2018 - 17:00

“Parco Perotti di notte è terra di nessuno”. L’associazione Sos Città di Bari denuncia lo stato in cui versa il parco a Sud della città.

“La presenza di un parco così vasto e così vicino alle due principali spiagge della città – scrive Danilo Cancellaro, presidente di Sos Città  -, quali Pane e Pomodoro e Torre Quetta, dovrebbe portare l’amministrazione a considerare questo polmone verde come un’oasi da tutelare, monitorare e valorizzare e invece accade esattamente tutto il contrario”.

“I cestini portarifiuti sono troppo pochi rispetto al numero di persone che vivono e frequentano il parco tale da provocare l’accumulo di rifiuti che non sempre quotidianamente viene ripulito in maniera costante. Ci sono rifiuti per terra e tra i cespugli, ci sono indumenti abbandonati, c’è scarso controllo nelle ore serali da parte degli organi di sicurezza che favorisce lo spaccio di sostante stupefacenti, insomma da oasi verde a oasi dove tutto è possibile”  prosegue Dino Tartarino, vicepresidente dell’associazione.

“Le segnalazioni sulla nostra pagina – continua la denuncia –  ci raccontano di una situazione che versa in tali condizioni da circa un mese. Non è possibile che si continui a far finta di nulla pertanto, con uno spirito collaborativo, chiediamo a gran voce sia al sindaco Antonio Decaro che all’assessore all’ambiente Pietro Petruzzelli, un notevole incremento dei cestini portarifiuti o isole ecologiche in cui poter conferire i rifiuti rispettando anche i criteri della raccolta differenziata, ma soprattutto un presidio fisso di forze dell’ordine, specie nelle ore serali onde contrastare vari fenomeni d’illegalità diffusa nella zona al fine di tutelare e garantire maggiore sicurezza nei confronti di tutti i cittadini, oltre che, infine? un incremento degli interventi di pulizia del parco stesso. “È impensabile che chi magari si reca al parco per fare sport o più semplicemente per passare qualche ora fuori dalle calde mura domestiche, debba assistere a scenari di degrado di questo tipo” concludono Cancellaro e Tartarino.

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