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Puglia, Emiliano scrive a Conte: “Stop alle trivelle in mare”

Pubblicato da: redazione | Mar, 29 Dicembre 2020 - 14:30
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“La Regione Puglia ha una posizione chiara in tema di tutela del mare e dell’ambiente, così come in tema di politiche energetiche. Siamo contro le trivellazioni, siamo per la decarbonizzazione, siamo per il coinvolgimento delle popolazioni nelle scelte che impattano sul territorio. Per questa ragione abbiamo inviato una lettera al Governo, in pieno spirito di collaborazione istituzionale, per scongiurare la ripresa delle attività di ricerca di idrocarburi nel nostro mare e tracciare una linea di azione comune sulla cosiddetta transizione energetica. Ricordo che la Puglia è stata tra le regioni italiane promotrici del referendum No Triv e ha ribadito questi principi nel programma di governo approvato dai pugliesi e dal Consiglio regionale”: lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio.

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore Maraschio hanno infatti inviato questa mattina una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa e al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, dal seguente contenuto: “Signor Presidente del Consiglio, Signori Ministri, la strategia energetica del nostro Paese è uno dei nodi principali da affrontare e che non può avere incertezze o ritardi. In tal senso, fondamentale è stabilire un indirizzo politico chiaro e univoco rispetto alle scelte da adottare anche in considerazione degli impegni internazionali e nazionali finalizzati al contrasto ai cambiamenti climatici.

In coerenza anche con quanto già espresso nel 2019, con il parere approvato dal Comitato Europeo delle Regioni dal titolo “Un Pianeta pulito per tutti: una visione strategica europea a lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e senza impatto sul clima”- con cui si propone l’adozione di misure utili a traguardare l’obiettivo “zero emissions” entro il 2050, privilegiando gli scenari più ambiziosi ed auspicando per l’Europa un ruolo guida a livello internazionale nelle azioni per il contrasto ai cambiamenti climatici – la Puglia ha da tempo assunto scelte nette in materia energetica, provando ad anticipare processi di decarbonizzazione e conversione ecologica del sistema economico e produttivo, che ad oggi non sono più rinviabili.

Siamo a conoscenza che anche il governo nazionale condivide la medesima sensibilità su questi temi, ragione per la quale sentiamo l’urgenza, con la presente, di esprimere preoccupazione per il ritardo con cui si sta discutendo del ”Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee”, previsto dalla Legge 11 febbraio 2019, n. 12.

Per la Puglia sarebbe della massima importanza che il Governo si attivasse per garantire una proroga della moratoria già prevista dall’art. 11 ter del DL 135/2019, per una rapida definizione del “Piano delle Aree Idonee” oltre che per l’avvio di un tavolo di concertazione tra Stato, Ministeri, Regioni, forze politiche e movimenti territoriali, finalizzato al confronto sul futuro energetico del Paese con particolare riferimento all’utilizzo delle fonti fossili e relative implicazioni ambientali.

Sul punto ci preme ricordare che è fondamentale che l’Italia ponga fine all’incentivazione alle energie fossili e definisca il richiamato Piano senza ulteriori ritardi, ritardi che potrebbero riaprire la strada alle compagnie petrolifere.

La reazione forte e rapida degli enti territoriali, dei comitati e dei movimenti che operano sui territori dimostra quanto il tema sia sentito e come, sulla questione della transizione energetica, non ci sia alcuna volontà di desistere. Cosa che, peraltro, non avrebbe neanche senso fare, poiché i fondi Next Generation dell’Unione Europea sono agganciati a precisi obiettivi legati al clima e ad opportune scelte in campo energetico. Si tratta di una sfida al cambiamento che dobbiamo promuovere. Certi di un Vostro tempestivo impegno, offriamo la massima collaborazione di tutta l’amministrazione regionale”.

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