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Covid, in Italia calo dei positivi e dei decessi nelle Rsa: l’effetto del vaccino

Pubblicato da: redazione | Lun, 22 Marzo 2021 - 15:00

In Italia iniziano a vedersi i primi effetti delle vaccinazioni anti Covid-19 nelle strutture assistenziali per anziani, con un calo sia dell’incidenza della malattia fra i residenti e gli operatori, sia nel numero di residenti isolati e, ancora, anche se in misura ancora minore, nel numero dei decessi. A dimostrarlo è la seconda edizione del report di sorveglianza sulle strutture realizzato dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con il Ministero della Salute, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e l’ARS Toscana.

Sono 833 le strutture residenziali Rsa italiane che hanno partecipato alla sorveglianza, per un totale di 30.617 posti letto disponibili, dal 5 ottobre 2020 al 14 marzo 2021. Di queste, 345 erano strutture residenziali per anziani non autosufficienti, per un totale di 15.398 posti letto. Secondo l’indagine, l’incidenza settimanale di Covid19 nelle strutture residenziali è aumentata marcatamente nei mesi di ottobre e novembre, in corrispondenza della seconda ondata epidemica e nel mese di novembre 2020 ha raggiunto un picco del 3,2% nelle strutture residenziali per anziani e del 3,1% in tutte le strutture residenziali, in linea con quanto osservato nella popolazione generale. L’incidenza si riduce invece dopo l’inizio della campagna vaccinale: nell’ultima settimana di febbraio e nelle prime settimane di marzo si raggiungono valori sovrapponibili o inferiori a quelli registrati nella prima settimana di ottobre (0,6% nelle strutture residenziali per anziani e del 0,5% in tutte le strutture residenziali nella settimana dall’8 marzo al 14 marzo 2021).

Questo dato è in controtendenza rispetto all’andamento dell’epidemia nella popolazione generale che ha mostrato una recrudescenza nelle ultime settimane di febbraio e inizio marzo. Simile andamento ha avuto l’incidenza di casi di Covid19 tra gli operatori sanitari delle strutture residenziali, con un declino nel numero di nuovi casi dopo l’inizio della campagna vaccinale e, più evidente, nelle ultime settimane di febbraio e inizio marzo 2021. Occorre ricordare che gli operatori sanitari, così come i residenti delle strutture sanitarie hanno avuto accesso prioritario alla vaccinazione.

Inoltre, è stata osservata anche una notevole riduzione della percentuale di residenti gestiti settimanalmente con procedure di isolamento dopo l’inizio della campagna vaccinale. Nell’ultima settimana di monitoraggio (dall’8 marzo al 14 marzo 2021), il 6,5% dei residenti nelle strutture residenziali per anziani e 5,8% dei residenti in tutte le strutture residenziali sono stati gestiti con procedure di isolamento, contro il picco del 16,2% e del 15,3% osservato nel mese di novembre 2020 (settimana dal 23 al 29 novembre 2020). Questa riduzione è risultata particolarmente evidente quando sono state analizzate le sole procedure di isolamento per Covid sospetto, probabile o confermato (2,4% dei residenti nelle strutture residenziali per anziani e 1,8% dei residenti in tutte le strutture residenziali nella settimana dall’8 marzo al 14 marzo, contro un picco del 10,6% e del 9,6% osservato nel mese di novembre 2020).

I decessi appaiono aumentare nel mese di ottobre 2020, sino a raggiungere un picco nella settimana dal 9 al 15 novembre, con circa l’1,3% dei residenti di strutture per anziani non autosufficienti e lo 0,9% per tutte le strutture. Un picco equivalente si registra nella prima settimana di gennaio. Un calo nel numero di decessi complessivi si osserva tra la fine di gennaio e marzo 2021, fino a raggiungere lo 0,6% dei residenti di strutture per anziani non autosufficienti e lo 0,4% per tutte le strutture nella settimana dall’15 al 21 febbraio 2021. Nell’ultima settimana di monitoraggio, dall’8 al 14 marzo, la percentuale di decessi è stata dello 0,8% dei residenti di strutture per anziani non autosufficienti e lo 0,5% per tutte le strutture.

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