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Vita da mamma a Bari tra pochi spazi e servizi: “Non è facile”

Puglia maglia nera fra le regioni “amiche delle mamme". A Bari timore anche ad usare i mezzi pubblici

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 13 Maggio 2023 - 15:59
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“Se non fosse per le associazioni non sarebbe facile offrire opportunità ai nostri figli, aspetto da mesi che il Comune venga ad aggiustare l’area giochi vicino casa”. A raccontarlo a Borderline24 è una mamma barese residente, in particolare, al quartiere San Paolo che, in occasione della festa della mamma, ha voluto evidenziare quelle che sono le problematiche che, un genitore, è costretto a vivere quotidianamente nel capoluogo pugliese. Ma non si tratta di un’unica voce, sono diverse le testimonianze in merito.

Dalle difficoltà nel gestire contemporaneamente la vita di mamma e lavoratrice, all’assenza, soprattutto in alcuni quartieri, di spazi dedicati alla socialità, ma non solo. A preoccupare in molti, soprattutto i genitori degli adolescenti, è l’impossibilità, qualora non si disponga di mezzi, di accompagnare i propri figli, con un comparto di mezzi di trasporto pubblico che spesso “spaventa i genitori” per via dei veicoli fatiscenti e “pericolosi”, a prova di ciò l’escalation di atti vandalici degli scorsi giorni, alcuni dei quali avvengono in presenza di utenti, tra cui moltissimi giovani, così come denunciato da una mamma. Sono solo alcune delle problematiche evidenziate nel Barese, in una regione che, va sottolineato, è maglia nera fra quelle “amiche delle mamme” ed è in particolare al 17esimo posto nell’indice elaborato dall’Istat per Save the Children diffuso in vista della festa della mamma.

La classifica, in particolare, è stilata in base alle condizioni più o meno favorevoli per le mamme nei diversi territori, più nello specifico, demografia, lavoro, servizi, salute, rappresentanza, violenza, soddisfazione soggettiva, per un totale di 14 indicatori da diverse fonti del sistema statistico nazionale. Fanalino di coda dell’indice generale proprio la Puglia, che, si legge nel report: “sconta una strutturale carenza di servizi e lavoro nei propri territori”. Ed è proprio sulla carenza dei servizi che si sono soffermati alcuni genitori dopo la denuncia già effettuata qualche giorno fa su Borderline24 relativa in particolare agli spazi.

“Essere mamma e allo stesso tempo lavoratrice a Bari non è facile – ha proseguito la donna – sono fortunata, posso permettermi l’asilo privato, anzi, devo dire la verità, mi sono sempre rivolta al privato perché in un certo senso sapevo già che con il pubblico avrei avuto problemi. Gli orari, per esempio, erano difficili da gestire, sono diversi. Non coprono fasce di orari più ampi e per una mamma lavoratrice diventa difficile gestire anche il lavoro. La maggior parte delle mamme che conosco sceglie il privato per mandare i propri figli, parlo di bimbi piccoli, all’asilo, altrimenti non sarebbe possibile farcela” – ha evidenziato sottolineando la scarsità di servizi nei confronti delle mamme. “All’estero una mamma può condurre una vita normale senza sentire il peso dell’essere madre – ha aggiunto – ci sono servizi di babysitteraggio sovvenzionati dalle istituzioni, non vieni lasciato da solo. Qui dobbiamo ringraziare le associazioni che organizzano attività nei quartieri”.

Sugli spazi la mamma ha poi tuonato contro il Comune: “Al San Paolo? Non c’è nulla. Ci sono due piccole aree dedicate ai bimbi, con un’altalena e uno scivolo, ma sono già distrutte nonostante siano state installate da poco. Ho provato a portare la piccola lì e la ruggine sugli spuntoni di ferro mi ha fatto paura. Sono andata via. Anche l’utenza non mi piace, ci sono ragazzini che tra parolacce e tutto il resto mi spaventano. Evito. Quando capita di volerle far fare una passeggiata la porto al parco due giugno o a Palese, ma non è giusto che vicino casa non ci sia nulla. Attendiamo il nuovo parchetto, anche se i lavori sono fermi da tempo, ma probabilmente finirà come tutti gli altri” – ha concluso.

Parole a cui fanno eco quelle di altre mamme, una, residente a Modugno, ma spesso a Bari città, ha voluto sottolineare che “non è affatto facile” far crescere i propri figli “qui”. “Non ci sono spazi, se ci sono non sono sorvegliati e magari vengono ripetutamente chiusi e messi in sicurezza perché non funzionanti – ha sottolineato – non ci sono controlli. Nel corso della mia vita da mamma e lavoratrice non sono mai stata aiutata, mi sono rivolta al privato, pur non avendo molte opportunità economiche, perché venivano ascoltati meglio i miei bisogni e quella della piccola, anche se ho dovuto faticare per trovare il luogo giusto. Per molto tempo ho portato mia figlia al lavoro quando mia mamma non era disponibile” – ha concluso. Dello stesso avviso sono anche altre mamme.

“Già non è facile crescere i figli con la società contorta in cui viviamo – ha raccontato una madre residente nel Municipio 5 – lo è ancora di più se non si può contare sulla classe politica. Se mia figlia prende un treno o un pullman io vivo nell’ansia e nella paura perché non ci si può sentire al sicuro e chi dovrebbe vigilare ignora anche cose che accadono di fronte ai propri occhi. I ragazzi non possono fare nulla, a Catino o San Pio, ma anche a Palese non hanno niente. Come si può mettere al mondo un figlio sapendo che dovrà vivere in questo modo? Non oso immaginare le difficoltà delle mamme di figli disabili, come si fa? Non c’è rispetto. Le mie figlie più grandi, che ora hanno figli, si sono trasferite verso il Nord, certo, non è come sarebbe all’estero, ma ci sono molti più luoghi a misura di bambini e molti più servizi per le mamme che non devono rinunciare ad essere donne, persone, lavoratrici o appassionate di qualsiasi attività” – ha concluso.

In merito ai servizi, la Puglia, nello specifico, è risultata al 18esimo posto come regione che offre maggiori servizi alle mamme e ai loro bambini, ovvero asili nido, mense scolastiche e tempo pieno. “La vita reale è diversa da quella che raccontano le classifiche – ha detto infine un’altra mamma – oggi vivo in provincia di Bari e devo ringraziare le associazioni e le strutture private se mia figlia è impegnata in attività quotidiane. Nel mio paesino, sono nata nel Leccese, probabilmente non avrebbe nulla di tutto ciò. Ma in entrambi i casi si tratta di luoghi che hanno una forte carenza di strutture e servizi promossi dal settore pubblico. Penso ogni giorno di trasferirmi” – conclude. Va specificato che il Comune di Bari è al lavoro per trovare soluzione ad alcune problematiche, al San Paolo, per esempio, ieri (13 maggio), è stato inaugurato un nuovo asilo nido di quartiere con il quale si cercherà di supportare le mamme lavoratrici.

Foto repertorio

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