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Spotify: playlist AI generata con prompt testuale

Versione beta in Regno Unito e Australia

Pubblicato da: Ylenia Bisceglie | Sab, 20 Aprile 2024 - 12:07
rubrica bl24 (34)

Spotify ad oggi è la piattaforma leader nel settore dello streaming musicale. Rispetto allo scorso anno ha registrato un incremento di utenti pari al 23%, arrivando a 602 milioni di utenti.

Già da tempo la piattaforma permette un’ascolto personalizzato attraverso la creazione di playlist che possono essere create dallo stesso utente o è possibile scegliere tra quelle proposte dal sistema, ancorate a momenti specifici della giornata, ad esempio per allenamento, studio, cena, viaggio.

Ma da poco ha annunciato una grande e altrettanto rivoluzionaria novità: le playlist AI.

Cosa vuol dire? Vuol dire che la nuova opzione permette agli utenti di generare una playlist con il supporto dell’AI, semplicemente fornendole un prompt testuale.

Teoricamente, gli utenti accedono alla funzione tramite l’app mobile di Spotify, selezionano “Playlist AI” e inseriscono il loro prompt.  Possono chiedere all’intelligenza artificiale di creare playlist basate su uno specifico genere musicale o periodo storico, oppure scegliere di fare inserire in playlist canzoni legate ad un unico tema o genere musicale.  L’AI, secondo quanto annunciato, sarà anche in grado di generare playlist musicali con riferimento a luoghi, animali, ma anche personaggi di film.

Ad esempio quindi basterebbe scrivere “musica da ascoltare in una calda giornata di estate”, per ottenere una playlist di 30 canzoni che rispecchiano l’atmosfera richiesta. I risultati possono essere modificati utilizzando ulteriori prompt, come “più musica allegra”, fino ad essere soddisfatti della playlist voluta.

Ovviamente basandosi su nuove uscite e tempistiche di ascolto, sarà possibile rivolgersi alla stessa AI per creare nuove playlist o eliminare o al contrario aggiungere nuovi brani in base alle proprie preferenze.

Al momento l’utilizzo dell’AI in Spotify è soltanto un test, e trattandosi di una beta, per il momento la funzione sarà disponibile soltanto nel Regno Unito e in Australia, anche se pare sarà perfezionata e ampliata nei prossimi mesi. L’azienda ha anche sottolineato che Spotify ha sottolineato che sono state adottate misure per affrontare i prompt offensivi o non correlati alla musica.

 

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