Il confezionamento della droga del gruppo capeggiato da Davide Monti, 35enne detenuto nel carcere di Trapani e considerato membro di spicco del clan Strisciuglio di Bari, sarebbe avvenuto in un’occasione anche davanti a un bambino di meno di due anni. Al quale, per tranquillizzarlo, fu detto che quella polvere bianca, in realtà cocaina, fosse formaggio da mettere sulla pasta. La droga era destinata per la piazza di Turi (Bari), comune nel quale negli anni è andata avanti una faida tra il gruppo di Monti e quello di Michele Parisi (fratello del boss ‘Savinuccio’ del quartiere Japigia di Bari) per il controllo dello spaccio. La circostanza del confezionamento della cocaina davanti a un bambino è contenuta nell’ordinanza del gip Giuseppe Ronzino con la quale oggi in 37 sono stati colpiti da misura cautelare.
L’episodio risale al 5 giugno 2022 nel b&b ‘Dimora Giordano’ di Conversano, di proprietà di Francesco Giordano, considerato uno degli organizzatori (insieme a Vito Giuseppe Laera) del gruppo di Monti. In 15 sono finiti in carcere, in 16 ai domiciliari (tra cui il padre del piccolo) e sei sono stati sottoposti all’obbligo di dimora. Le indagini sono state coordinate dalla pm Silvia Curione, applicata alla Dda di Bari (dalla Procura ordinaria) per questa inchiesta, e le misure sono state eseguite dai carabinieri. Nel corso delle indagini è stato anche documentato come Monti, conosciuto sin dall’inizio degli anni Duemila come “il bambino con la pistola” (il padre Domenico è da anni ai vertici del clan Capriati e a ottobre è stato condannato all’ergastolo, insieme a Maurizio Larizzi, per l’omicidio di Domenico Capriati del 2018), usasse il cellulare in carcere per impartire ordini ai suoi. Gli inquirenti hanno anche intercettato una riunione criminale del 15 maggio 2022 effettuata con una videochiamata su whatsapp tra Monti, Laera e un’altra persona all’epoca ai domiciliari, per decidere sul passaggio di Nicholas Fallacara (tra i sei oggi sottoposti a obbligo di dimora) dal clan Capriati al clan Strisciuglio. Fallacara è di Putignano, comune su cui sono egemoni i Capriati di Bari vecchia, e all’epoca della videochiamata era detenuto nel carcere di Avellino.