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Malattia renale nei pazienti con diabete, a Bari strumenti innovativi

Malattia renale nei pazienti con diabete, presentati a Bari strumenti innovativi

Pubblicato da: redazione | Lun, 10 Marzo 2025 - 10:13
Prof Giorgino e Fioretto e Gesualdo Bari

“La malattia renale cronica (CKD, Chronic Kidney Disease) nei pazienti con diabete è una condizione complessa e ancora difficile da trattare ma la medicina personalizzata ci offre strumenti innovativi per riconoscerla precocemente e intervenire in modo più efficace. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei pazienti e prevenire l’aggravarsi della malattia”, ha spiegato il Professor Loreto Gesualdo, direttore dell’unità operativa di nefrologia del Policlinico di Bari, durante il congresso internazionale “Are we ready for Personalized/Precision Medicine in CKD in Diabetes?”, tenutosi il 7 e 8 marzo 2025 presso The Nicolaus Hotel di Bari, con il patrocinio della Società Italiana di Nefrologia (SIN) e della Società Italiana di Diabetologia (SID).

L’evento ha visto la partecipazione di circa 150 esperti provenienti da Europa, Stati Uniti e Australia, confermandosi come un’importante occasione di confronto sulle nuove prospettive terapeutiche e le più recenti evidenze scientifiche nel campo della medicina di precisione applicata alla malattia renale cronica (CKD) nei pazienti con diabete di tipo 2.

Durante le due giornate di lavori, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di assistere a interventi di alto valore scientifico, con un focus su nuove tecniche diagnostiche, biomarcatori innovativi, studi genetici e terapie all’avanguardia. Particolare attenzione è stata dedicata alle evidenze più recenti sui farmaci in grado di rallentare la progressione della CKD nei pazienti diabetici.

Il Professor Francesco Giorgino, direttore dell’unità operativa di endocrinologia al Policlinico di Bari e co-presidente dell’evento, ha sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare: “La malattia renale cronica nelle persone con diabete rappresenta un quadro assai rilevante, e può essere affrontata al meglio considerando i rapporti con le alterazioni metaboliche e altri quadri di danno d’organo come la malattia cardiovascolare e lo scompenso cardiaco. Oggi, grazie alla medicina di precisione, possiamo sviluppare percorsi terapeutici più mirati ed efficaci”.

“La combinazione di dati genetici, imaging avanzato e biomarcatori sta rivoluzionando il modo in cui affrontiamo la CKD nel diabete  Per la prima volta abbiamo strumenti che ci permettono di individuare i pazienti a rischio con grande precisione e personalizzare le terapie”, ha concluso la Professoressa Paola Fioretto, co-presidente del congresso che si è svolto a Bari.

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