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Bari, “fibre di amianto su un balcone”: la relazione dell’Uniba

Il Comune ha dato incarico all'Arpa di effettuare nuove indagini dopo il crollo

Pubblicato da: redazione | Gio, 13 Marzo 2025 - 15:07
crollo

Alle ore 14.30 di oggi, Arpa Puglia ha prelevato un campione di polvere da uno dei balconi prospicienti l’area del crollo in via De Amicis per avviare le analisi finalizzate a verificare la presenza di fibre di amianto. Contestualmente, Arpa sta procedendo ad installare nuovamente le centraline per proseguire le indagini sulle polveri derivanti dalle attività di demolizione in corso.

Questi ulteriori interventi sono stati richiesti dall’amministrazione comunale a seguito della ricezione dei risultati di una relazione prodotta dall’Università degli studi di Bari, dipartimento di Scienze della terra e Geoambientali, relativa alle indagini SEM effettuate su un campione in polvere, prelevato dal pavimento del balcone su mandato di una condomina del civico 2 di via Edmondo De Amicis. Il campione in questione, osservato in microscopia elettronica, avrebbe evidenziato la presenza di fibre di amianto e di vetro.

Si ricorda che, come da ordinanza del sindaco Vito Leccese, firmata ieri, mercoledì 12 marzo 2025, è vietato l’affaccio all’esterno delle finestre, è imposto l’obbligo di mantenere chiuse le finestre e di utilizzare idonei dispositivi di protezione (mascherine) nelle aree esterne delle zone circostanti l’edificio interessato dal crollo (via Pinto, via De Amicis nel tratto compreso fra Corso Benedetto Croce e via della Repubblica, via Fornelli nel tratto tra via Pinto e via della Repubblica, corso Benedetto Croce nel tratto tra via Bottalico e via Monfalcone) sino a comunicazione di cessate attività. A questo si aggiunge l’attività di monitoraggio ambientale continuativo, predisposta dall’amministrazione comunale, attraverso il posizionamento di un laboratorio mobile, installato da ditta specializzata iscritta all’albo nazionale gestori ambientali – categoria 10 (sottocategoria 10A-10B), al fine di verificare la presenza di polveri dannose per la salute pubblica; nonché le attività di nebulizzazione attiva per contenere la dispersione delle polveri durante gli interventi di demolizione controllata in corso.

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