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A Monopoli la cantante Erica Mou, presenterà il suo libro

I dettagli

Pubblicato da: redazione | Sab, 15 Marzo 2025 - 15:18
Erica Mou

Caffè Filosofici e Letterari 2025 proseguono domenica 16 marzo alle 17,30 alla Biblioteca Rendella di Monopoli con Erica Mou autrice del libro Una cosa per la quale mi odierai (Fandango Libri Editori, pagine 204, euro 16,00), proposto al Premio Strega 2025 dalla giornalista Concita De Gregorio. Dialoga con la scrittrice Alessandra Dalena, presidente dell’associazione Ubuntu. Il romanzo, a carattere autobiografico, in una prosa asciutta e senza enfasi è il racconto della malattia di sua madre e di un dolore troppo grande che irrompe nella normalità della sua famiglia. Quando è poco più che una ragazzina, sulla rampa di lancio della carriera che ha sempre desiderato, Erica viene costretta da sua madre, Lucia, ad ascoltare quello che ha da dirle, “Una cosa per la quale mi odierai”.

La frase, pronunciata in cucina, un giorno che sembra uguale agli altri, porta Erica fuori strada. Teme si riferisca al suo spericolato progetto di andare a vivere con l’uomo che ama. Ma no, non è quello, magari fosse quello. Lucia, professoressa di matematica di 54 anni, le comunica di avere un tumore. Parte da lì, da quel momento in cui tutto comincia a finire, il racconto che Erica Mou fa della malattia di sua madre. Un racconto senza enfasi – lieve pure quando si fa amarissimo – che si appoggia sulle parole che la donna stessa, giorno dopo giorno, ha affidato al suo diario, per esorcizzare il dolore e la paura. Così oggi, in quel futuro immaginato che intanto è diventato presente, Erica trova il coraggio di leggerlo; di ripercorrere i nove mesi della malattia di sua madre proprio mentre vive i nove mesi che la renderanno mamma. In un dolente, tenero e perfino divertente scambio di voci, Erica ritroverà e riconoscerà Lucia, la sua Lusi, i pensieri che ha lasciato per lei, per suo padre Dino, e per suo fratello Mirto. Una collezione di ricordi che, come fiori, arricchiscono l’istantanea di una famiglia in jeans e maglietta nell’Italia agli albori del nuovo millennio. La promessa di non dimenticarsi.

 

 

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