C’è qualcosa nell’estate che cambia il nostro modo di vivere e di ascoltare.
Ma non è solo una questione di playlist. È qualcosa di più profondo. D’estate ascoltiamo più musica. E la ascoltiamo più forte. Il volume si alza, le cuffie restano al collo più a lungo, le casse portatili diventano protagoniste di spiagge, terrazze, strade.
Ma come mai? La spiegazione è tra corpo e mente.
Il calore rilassa i muscoli, abbassa i livelli di stress, apre i sensi. Il nostro cervello, più libero dalle pressioni quotidiane, è più ricettivo ai suoni. E la musica, quella giusta, ha il potere di amplificare ogni sensazione.
In più, a volume alto, l’esperienza cambia completamente: tutto sembra più vivo. Ascoltare musica innesca una cascata di dopamina, serotonina ed endorfine. D’estate, questo effetto si moltiplica. Perché siamo già predisposti alla leggerezza, al piacere, all’evasione.
Le musica che ascoltiamo di più nei mesi estivi, segue infatti pattern precisi.
Il comune denominatore? Il ritmo. Brani con bpm (battiti per minuto) medio-alti, spesso tra i 100 e i 130, perfetti per muoversi e ballare. In estate il sound viene prima del significato, e quindi le hit in spagnolo o con inserti multilingue, conquistano proprio tutti, anche chi quella lingua non la conosce. Leggerezza è certamente la parola chiave. Pop, reggaeton, dance e indie dalle sonorità luminose. Testi spesso semplici, con temi che spaziano dall’amore estivo alla libertà, con un tocco di nostalgia.
La formula è chiara: la musica estiva non deve risolvere problemi, deve accompagnare momenti.
E avere più tempo libero, più strada sotto le ruote, più tramonti non porta che a momenti accompagnati da una playlist ascoltata a volume un po’ più alto.
Perché se l’estate ci dà tempo, la musica riempie ogni spazio.