L’anno scolastico è partito in tutta Italia, con le classi che apriranno le porte con una importante novità: il divieto di utilizzo dei telefonini. Come noto la circolare n. 3392 del 16 giugno del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ha esteso alle scuole superiori il divieto di utilizzare i cellulari per l’intera giornata scolastica. Una rivoluzione attesa da tempo che, tuttavia, si sta scontrando con l’opposizione degli studenti, ma anche di molti presidi e insegnanti, e la cui applicazione pratica appare a rischio.
Diversi istituti infatti hanno già messo le mani avanti segnalando le difficoltà logistiche legate al nuovo divieto: dalla vigilanza da parte degli insegnanti all’esigenza di dotarsi di armadietti, contenitori o altri strumenti per conservare i telefonini – spiega il Codacons – C’è poi la possibilità concreta che gli studenti riescano ad eludere la nuova norma, ad esempio introducendo un secondo cellulare non dichiarato in classe. Vietare lo smartphone a scuola non è solo una misura di civiltà e buonsenso introdotta a favore degli stessi studenti, ma serve anche a prevenire abusi – ricorda il Codacons – I telefonini in classe, infatti, se da un lato rappresentano una fonte di distrazione, dall’altro sono spesso utilizzati dagli studenti per compiere atti di bullismo e per gravi violazioni della privacy.
Per tali motivi l’associazione ha deciso di scendere in campo avviando una iniziativa contro gli istituti che non faranno rispettare il divieto: i genitori i cui figli frequentano scuole che continueranno a far usare i telefonini durante la giornata scolastica, potranno inviare una segnalazione alla mail info@codacons.it . I presidi di tali istituti saranno denunciati dal Codacons per inottemperanza alle disposizioni vigenti e dovranno rispondere della disapplicazione della circolare.
Così come gli studenti rischiano sanzioni – fino alla sospensione – se non si atterranno al divieto sull’uso dei cellulari, allo stesso modo anche le scuole devono essere sanzionate se non faranno rispettare con la massima severità le nuove disposizioni – conclude il Codacons.