Le famiglie beneficiarie dell’Assegno di Inclusione si preparino a una nuova fase: dopo aver usufruito della misura per 18 mesi e aver rispettato il mese di sospensione previsto, chi desidera rinnovare l’assegno per altri 12 mesi dovrà seguire alcune procedure aggiornate dall’Inps. L’obiettivo resta lo stesso: garantire percorsi di inclusione sociale e lavorativa realmente efficaci per chi vive in condizioni di fragilità economica.
Il primo passo è accedere nuovamente al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (Siisl), indispensabile per predisporre il nuovo percorso di inclusione. Se il nucleo familiare non è cambiato rispetto al ciclo precedente, non sarà necessario aggiornare il Patto di attivazione digitale (Pad).
Il primo incontro con gli operatori dei Servizi Sociali, obbligatorio per tutte le famiglie che presentano la domanda di rinnovo, serve a verificare e confermare i percorsi di inclusione già attivati o, se necessario, a modificarli. In questa fase, i Servizi Sociali controllano che le strategie adottate siano ancora coerenti con le esigenze dei componenti del nucleo e registrano l’esito della valutazione multidimensionale. Questo passaggio permette di “azzerare” il contatore e preparare il nuovo ciclo di erogazione dell’assegno, sbloccando eventuali sospensioni intervenute.
Qualora emergessero necessità di ulteriori approfondimenti, gli incontri successivi con i Servizi Sociali dovranno avvenire entro 90 giorni. A seguito di questi controlli, verranno ridefiniti gli impegni del nucleo all’interno dei Patti di inclusione sociale e lavorativa e stabilite le nuove scadenze per le presentazioni sia ai Servizi Sociali sia ai Centri per l’Impiego (CPI).
Con queste misure, l’Inps e i Servizi Sociali puntano a garantire che l’Assegno di Inclusione rimanga uno strumento concreto di sostegno e accompagnamento verso l’autonomia delle famiglie più vulnerabili.