Il bullismo è un fenomeno che non risparmia Bari. Recenti studi e segnalazioni hanno evidenziato come episodi di prepotenza tra coetanei siano in aumento, interessando non solo le scuole secondarie, ma anche le scuole primarie e, in alcuni casi, le scuole dell’infanzia.
Bulli e vittime di bullismo già a tre anni. Lo dicono i dati presentati a Bari lo scorso maggio, in occasione dell’evento di lancio del progetto nazionale “Bullismo e cyber bullismo, conoscere, prevenire e contrastare”, sulla base di un monitoraggio nelle scuole pugliesi condotto dal Dipartimento di Scienze della formazione, psicologia e comunicazione dell’Università di Bari. I primi segnali di aggressività si manifestano già nelle scuole dell’infanzia, dove in due mesi lo sportello dell’Università ha ricevuto 31 segnalazioni dai genitori e 44 dagli insegnanti. Nella scuola primaria, le segnalazioni salgono a 63 dai genitori, 102 dagli insegnanti e 81 dagli alunni.
Anche il fenomeno del cyberbullismo è particolarmente preoccupante. Studi condotti dall’Università di Bari hanno rivelato che una percentuale significativa di studenti baresi ha dichiarato di essere stata vittima di atti di cyberbullismo, spesso nascosti agli occhi degli adulti. Questi atti possono avere conseguenze devastanti sulla salute mentale e sul benessere dei giovani.
Ad inizio anno il Comune di Bari ha finanziato progetti di carattere socio-culturale, ricreativo e formativo ideati e promossi dalle scuole. In totale sono 47 i progetti finanziati, per un importo complessivo di 220.750 euro. L’obiettivo è premiare le attività che prevedono l’impegno di studenti, docenti e famiglie, e che abbiano una reale ricaduta culturale, educativa e formativa sull’utenza scolastica.
I progetti finanziati si concentrano su educazione alla lettura, teatrale e artistica, musicale, alimentare, ambientale; introduzione di nuove tecnologie e metodologie didattiche; legalità; inclusione sociale; lotta alla dispersione scolastica; intercultura; potenziamento delle materie scientifiche; sostegno agli alunni svantaggiati o con disabilità. Particolare attenzione è stata data alle partnership con enti pubblici territoriali, università, imprese e realtà del terzo settore. I contributi ai progetti vincitori vanno da 3.000 a 5.000 euro, sulla base del punteggio attribuito dalla commissione selezionatrice.
Il contrasto al bullismo richiede un impegno collettivo. Le famiglie hanno un ruolo fondamentale nell’educare i figli al rispetto e alla solidarietà. È essenziale che genitori e insegnanti collaborino strettamente, creando un ambiente di fiducia in cui i giovani possano esprimere le loro preoccupazioni e ricevere il supporto necessario.