Mattinata movimentata a Putignano, dove all’alba del 7 novembre la Polizia di Stato ha dato il via a una vasta operazione nel quartiere di San Pietro Piturno, teatro di una presunta occupazione abusiva di alloggi popolari. L’intervento, disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, ha impegnato circa cento agenti in una serie di perquisizioni mirate.
L’indagine prende avvio da un episodio grave: una famiglia sarebbe stata costretta a lasciare la propria abitazione a causa delle minacce di alcuni esponenti della criminalità organizzata. Gli occupanti, secondo quanto emerso, avrebbero tentato di impossessarsi della casa, ma il rapido intervento della Polizia ha impedito che il piano andasse a segno, restituendo la piena legalità in una zona già segnata da tensioni e paura.
Alle operazioni hanno preso parte uomini della Squadra Mobile, del Commissariato di Putignano, del Reparto Prevenzione Crimine e della Polizia Scientifica, con il supporto di un elicottero del 9° Reparto Volo di Bari e di due unità cinofile. Le perquisizioni hanno riguardato diversi soggetti, tra cui due minori, accusati a vario titolo di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Durante i controlli, gli agenti hanno recuperato oggetti appartenenti alla famiglia vittima delle minacce, tra cui una collezione di pregio con statuette di una nota marca dal valore di alcune migliaia di euro. Inoltre, sono stati rinvenuti due telefoni nascosti in una busta della spesa, che — secondo le ipotesi investigative — sarebbero stati destinati a uno degli indagati, attualmente detenuto per un’altra vicenda giudiziaria.
Gli investigatori sottolineano che si tratta di accertamenti preliminari, le cui responsabilità dovranno essere confermate in sede processuale, nel pieno contraddittorio tra accusa e difesa. L’operazione segna comunque un nuovo passo nella lotta contro le pressioni della criminalità sul territorio e nel tentativo di garantire ai cittadini sicurezza e legalità.