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Il gusto musicale è ancora nostro?

Il nuovo equilibrio tra identità personale e pressione dei trend

Pubblicato da: Ylenia Bisceglie | Gio, 20 Novembre 2025 - 17:42
rubrica bl24 (37)

C’è una domanda che ritorna sempre più spesso, soprattutto in un’epoca in cui i social decidono cosa ascoltiamo prima ancora che ce ne accorgiamo: abbiamo davvero un nostro gusto musicale o stiamo solo seguendo ciò che è “in trend”?

Oggi la musica non la cerchiamo più. Ci trova lei. Ci svegliamo e apriamo TikTok: il ritornello del momento ci entra in testa prima ancora del caffè. Apriamo Spotify: la sezione “Per te” sembra sapere meglio di noi cosa stiamo per volere. E alla fine rischiamo di ascoltare le stesse quattro canzoni che ascoltano tutti, quasi per riflesso.

Il punto è capire se questa esposizione continua ai brani virali stia davvero arricchendo il nostro gusto… o lo stia semplicemente uniformando.

Perché il confine è sottile: da una parte la scoperta automatica rende tutto più facile; dall’altra, però, ci abitua a una musica “preconfezionata”, pensata per essere consumata velocemente e ricordata ancora meno. La questione vera è: se non ascoltiamo ciò che ascoltano tutti, siamo “out”? La risposta istintiva sarebbe “no”. Ma socialmente, per molte persone, soprattutto i giovanissimi, il discorso è un po’ più complicato.

Secondo diversi studi sul comportamento, chi sente di più la pressione dei trend musicali è la fascia 13–25 anni. Non perché siano più superficiali, ma perché la musica oggi è un linguaggio identitario, un badge sociale, un “modo per appartenere”. Più si cresce, più la musica torna ad essere un’esperienza individuale, un gusto definito. Tra i 25–40 anni, infatti, la tendenza è opposta: si torna ai generi preferiti, si cercano artisti di nicchia, si scende in profondità.

Siamo quindi ancora liberi di scegliere?

La verità sta nel mezzo: siamo liberi, sì, ma in un mare dove tutto ci viene costantemente suggerito, filtrato, anticipato. Avere un gusto musicale personale oggi è quasi un atto di resistenza: richiede curiosità, tempo, voglia di scavare.

Magari il nostro prossimo artista preferito non sarà nella top 50 globale, ma forse in fondo a una playlist sconosciuta, in un link condiviso da un amico, o in un vecchio disco .

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