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Bambini: l’86% dei giocattoli extra Ue venduti online è pericoloso

Consumerismo lancia l’allarme

Pubblicato da: redazione | Mar, 25 Novembre 2025 - 13:53
foto freepik

Consumerismo ha esaminato i dati emersi dal comunicato europeo di Toy Industries of Europe e lancia un allarme che riguarda da vicino famiglie e consumatori italiani. La percentuale di giocattoli non sicuri acquistati online da venditori extra UE raggiunge livelli mai registrati prima.

L’86% dei prodotti testati non supera le verifiche di conformità e presenta rischi concreti per la salute dei bambini, una quota in crescita rispetto all’80% rilevato l’anno precedente . Si tratta di un segnale che deve far riflettere perché dimostra che i meccanismi di controllo, pur previsti dalle normative europee, non riescono a intercettare l’ondata di prodotti venduti da operatori privi di responsabilità diretta sul territorio dell’Unione.

L’indagine di Toy Industries of Europe evidenzia problemi gravi come piccole parti facilmente staccabili, batterie a bottone accessibili, ventose che possono ostruire le vie respiratorie e presenza di sostanze tossiche oltre i limiti consentiti . I controlli sono stati svolti su giocattoli acquistati su sette piattaforme molto diffuse, concentrandosi sui prodotti di venditori terzi extra UE che operano in modo massiccio nel mercato italiano ed europeo. Molti degli stessi articoli già segnalati come pericolosi lo scorso anno continuano a essere disponibili, spesso da parte degli stessi venditori, con un evidente fallimento delle misure correttive previste dal nuovo Regolamento europeo sulla Sicurezza Generale dei Prodotti.

Secondo i dati riportati nell’indagine, la vera criticità è strutturale perché le piattaforme non assumono alcun ruolo di responsabilità per la sicurezza dei prodotti venduti da terzi, nonostante facilitino attivamente la transazione, e i venditori extra UE eludono l’obbligo di nominare una persona responsabile sul territorio comunitario . Questo crea un vuoto di responsabilità che ricade sui consumatori, lasciati di fatto senza alcuna protezione effettiva.

Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo, invita alla massima prudenza. Il suo consiglio è netto: non comprate giocattoli extra UE, soprattutto se venduti da marketplace che non forniscono garanzie sulla presenza di un operatore responsabile in Europa. La tutela dei bambini non può essere delegata alla speranza che un prodotto sia conforme. La scelta d’acquisto diventa un gesto di sicurezza che ogni famiglia deve compiere con consapevolezza.

Per questo Consumerismo propone alcune buone praticiche utili a chi acquista online. Occorre controllare sempre che il prodotto riporti la marcatura CE correttamente visibile, verificare che il venditore abbia un indirizzo valido e rintracciabile nell’Unione Europea, evitare articoli privi di marca o descrizioni incomplete, preferire negozi fisici e rivenditori autorizzati quando si tratta di giochi destinati ai più piccoli. Le famiglie possono ridurre i rischi anche controllando recensioni, tempi di consegna anomali e prezzi troppo bassi rispetto alla media di mercato. Un prezzo irrealistico è spesso un indice di assenza di controlli.

L’aumento dei casi segnalati negli ultimi anni conferma una tendenza che impatta il sistema dei consumi, l’economia e la sostenibilità. Ogni prodotto non conforme che arriva nelle case italiane genera sprechi, perché finisce per essere smaltito rapidamente, e produce costi nascosti in termini ambientali, sanitari e sociali. Per questo diventa utile scegliere giocattoli certificati, prodotti durevoli e materiali di qualità, contribuendo a un modello di consumo più sicuro e più sostenibile.

L’Osservatorio Consumerismo continuerà a monitorare il fenomeno. È necessario che le istituzioni europee rafforzino i controlli, che le piattaforme assumano responsabilità diretta e che ai cittadini siano forniti strumenti chiari per orientare gli acquisti. La sicurezza dei bambini non può essere oggetto di compromesso e l’unico modo per proteggere davvero le famiglie è pretendere che chi vende nel mercato europeo rispetti pienamente le regole.

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