In Puglia nel 2025 la prevenzione è tornata al centro dell’attenzione sanitaria con l’avvio della campagna vaccinale antinfluenzale 2025/2026, accanto al monitoraggio delle vaccinazioni pediatriche e all’offerta estesa di altri vaccini raccomandati. I dati disponibili finora riflettono una situazione in corso di sviluppo, con iniziative mirate a rafforzare la copertura soprattutto tra le categorie più a rischio.
Per quanto riguarda i bambini , i dati più recenti elaborati nel 2025 mostrano che in Puglia la copertura vaccinale per il ciclo esavalente è di circa 90,36%, mentre quella per il vaccino quadrivalente (morbillo, parotite, rosolia e varicella) è di 90,01%: percentuali inferiori all’obiettivo minimo del 95% raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per garantire immunità di gregge.
Sul fronte della nuova stagione influenzale, la campagna antinfluenzale 2025/2026 in Puglia è partita l’8 ottobre 2025 e comprende anche la protezione contro il COVID‑19, pneumococco e herpes zoster, con un’offerta gratuita per le persone più vulnerabili, cioè over 60, donne in gravidanza, bambini tra 6 mesi e 6 anni, persone con patologie croniche, ospiti di strutture sanitarie e sanitari o professionisti dei servizi essenziali.
Per garantire una copertura capillare e tempestiva, la Regione ha acquistato circa un milione di dosi di vaccino antinfluenzale, già distribuite a medici di medicina generale, pediatri, centri vaccinali, ospedali e farmacie aderenti. Inoltre, grazie a un accordo con Federfarma Puglia e associazioni di farmacisti, circa 20mila dosi sono disponibili per la somministrazione gratuita nei punti vaccinali delle farmacie convenzionate, ampliando così l’accesso alla vaccinazione per over 60, caregiver e operatori sanitari.
I dati finora registrati dalla ASL Bari mostrano un quadro concreto dell’adesione alla campagna: nelle prime settimane di somministrazione sono state inoculate oltre 130mila dosi di vaccino antinfluenzale. Il 74,2% dei vaccini è stato somministrato dai medici di famiglia, il 17,4% dai pediatri e l’8,4% dai centri vaccinali e altre strutture presenti sul territorio provinciale. Anche le RSA dell’area metropolitana di Bari hanno partecipato attivamente alla campagna: agli ospiti sono state somministrate 170 dosi di antinfluenzale e 80 dosi di vaccino anti‑COVID‑19, mentre agli operatori sanitari sono state somministrate ulteriori dosi di vaccino antinfluenzale, anti‑pneumococco e anti‑herpes zoster.
Nonostante non siano ancora disponibili coperture percentuali definitive per l’intero 2025, i numeri sulle dosi somministrate e l’estensione della rete di somministrazione (medici di base, pediatri, farmacie convenzionate, centri vaccinali, ospedali e RSA) indicano un progressivo aumento dell’adesione rispetto alle campagne precedenti, dove la copertura vaccinale della popolazione generale era stata relativamente bassa. Per la stagione 2025/26, infatti, le autorità di salute pubblica puntano a raggiungere almeno il 75% di immunizzazione tra le persone fragili e i gruppi a rischio, in linea con gli obiettivi nazionali di prevenzione.
Questa spinta preventiva si inserisce in un quadro più ampio di promozione della salute, in cui la vaccinazione antinfluenzale gioca un ruolo centrale, non solo per ridurre l’incidenza delle sindromi simil‑influenzali ma anche per alleggerire la pressione sui servizi sanitari durante i mesi più freddi, proteggendo in particolare gli anziani e le persone con condizioni di fragilità.
Ma per capire meglio come sta procedendo la campagna vaccinale, ci siamo rivolti al dottor Antonio Di Mauro, Medico Chirurgo, Specializzato in Pediatria e Neonatologia: “Grazie ai tamponi virali rapidi multiparametrici, stiamo riuscendo a fotografare con maggiore precisione ciò che realmente circola tra i bambini. In questa fase della stagione, sto rilevando soprattutto virus influenzale di tipo A, in gran parte nei piccoli non vaccinati. Accanto all’influenza, continuano a circolare altri virus respiratori – adenovirus, SARS-CoV-2 e virus respiratorio sinciziale (RSV) – e non sono rare le coinfezioni, che possono rendere il quadro clinico più complesso. Un elemento nuovo che sto osservando riguarda l’RSV: dopo l’introduzione dell’immunizzazione estesa nella prima stagione epidemica, alcune forme più intense sembrano emergere nella seconda infezione. Si tratta di un trend da confermare, ma che merita attenzione. È fondamentale ricordare che la vaccinazione pediatrica resta uno degli strumenti più efficaci per proteggere i bambini dalle complicanze delle infezioni respiratorie e per ridurre la circolazione virale nella comunità. Vaccinare significa non solo difendere i più piccoli, ma anche contribuire a mantenere scuole e famiglie più sicure durante tutta la stagione invernale”.