Dai profumi del vino alle pagine della cultura, la Puglia sarà protagonista al convegno nazionale delle Imprese Centenarie Italiane con cinque aziende simbolo della tradizione e dell’ingegno del territorio.
La Casa Vinicola Apollonio, fondata nel 1870 a Monteroni di Lecce, rappresenta una delle più antiche cantine del Salento: da generazioni produce vini di pregio da vitigni autoctoni esportando l’identità salentina nel mondo. La Cantina Coppola di Gallipoli (Lecce), le cui origini risalgono al 1489, è invece una delle realtà vinicole più longeve d’Italia e tra le prime ad aver unito la produzione enologica all’ospitalità e all’enoturismo di qualità. Sono protagoniste del vitivincolo anche D’Alfonso Del Sordo, nata nel 1860 a San Severo (Foggia), che custodisce una tradizione vitivinicola che valorizza i vitigni del nord della regione. Chiude il gruppo la Leone De Castris, nata nel 1665 a Salice Salentino (Lecce), e famosa per aver creato nel 1943 il celebre Five Roses, primo vino rosato imbottigliato in Italia. A rappresentare la cultura e la stampa c’è invece la Editrice Salentina di Galatina (Lecce), fondata nel 1861, punto di riferimento per l’editoria locale e per la promozione della cultura meridionale.
All’evento, dal titolo “Longevità aziendale e costruzione del futuro – Heritage, Intelligenza Artificiale e Persone” che si terrà a partire dalle 10 della mattina all’Auditorium della Fondazione CR Firenze in via Folco Portinari 5, parteciperanno istituzioni, università e aziende storiche italiane per un confronto su cosa significa essere un’impresa longeva: un valore che non si misura solo negli anni di attività, ma nella capacità di innovare restando fedeli alla propria identità.
Il convegno è promosso con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Toscana, del Comune di Firenze, di Confindustria Toscana e dell’Università degli Studi di Firenze.
Nel corso della giornata si alterneranno interventi, testimonianze e riflessioni sul rapporto tra tradizione, tecnologia e capitale umano, con la consegna del Premio di Laurea UicItalia 2025 e del Premio Centum 2025, riconoscimenti dedicati rispettivamente alle nuove generazioni e alle personalità che meglio incarnano i valori dell’impresa italiana.
“Essere un’impresa centenaria non significa solo aver resistito al tempo, ma averlo saputo interpretare e vivere nella maniera giusta. La vera longevità – spiega Fortunato Amarelli, presidente della Unione Imprese Centenarie Italiane – è la capacità di evolvere senza perdere coerenza, di innovare senza rinunciare alla propria anima. È questo il messaggio che vogliamo trasmettere: il futuro dell’impresa italiana si costruisce con le persone, con la cultura e con la consapevolezza delle proprie radici”.