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“Patto per Bari città metropolitana, nessuna certezza e molta scena”

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:23
Luigi d'Ambrosio Lettieri

“Il patto firmato oggi in pompa magna da Renzi e Decaro per la città metropolitana di Bari mi fa ricordare quella pubblicità del buco con la menta intorno. Il buco c’è tutto e la menta è un’arma di distrazione di massa. Mi auguro che non sia una presa per i fondelli strumentale alla propaganda renzianza e della sua splendida macchina da guerra che vende fuffa. Non c’è nemmeno l’ombra della delibera Cipe che dovrebbe assegnare le risorse, nessuna certezza sui tempi di assegnazione, tantomeno un cronoprogramma per impegnare l’amministrazione locale a cantierare e realizzare le opere. Non si capisce neanche se le risorse saranno soggette al patto di stabilità – e quindi non spendibili effettivamente – e se questo Patto, strumento di cui non si conosce la genesi legislativa, preceda un ruolo di coordinamento all’Agenzia per la coesione che non è ancora pienamente funzionante e non ha approvato il suo piano di rafforzamento amministrativo, lo strumento che ci ha imposto l’Europa per garantire celerità, trasparenza e regolarità nell’attuazione.rnMa d’altronde, nessuna meraviglia. Anche questo è la conferma del vuoto pneumatico dei Governi di sinistra nelle politiche per il Mezzogiorno: nella legge di stabilità per il 2014 il Governo Letta taglia il fondo sviluppo e coesione di 10 miliardi e al Sud non va più l’85 per cento ma l’80%. Poi viene eliminato il rating di valutazione della qualità della spesa delle amministrazioni introdotto dal governo di centrodestra con il decreto legislativo 88/2011 il governo di centrodestra, con mancata assegnazione di nuove risorse in caso di inadempienza. Renzi, invece, preferisce assegnare le risorse in base alla sua vicinanza politica.rnL’elemento qualificante introdotto dal decreto del 2011 era il contratto istituzionale di sviluppo che per ogni singolo intervento prevedeva tempi certi e responsabilità per la realizzazione accelerata degli interventi. Renzi lo ha usato per Taranto, ma non lo prevede ora. Il primo motivo è che il CIS richiede la copertura finanziaria degli interventi che oggi, come si vede, non c’è non essendoci la delibera CIPE. Il secondo motivo è che il CIS si basa su progetti cantierabili che naturalmente gli spot di Renzi non contemplano.rnNel 2011 solo per Bari, con due delibere specifiche, il governo di centrodestra stanziò 320 milioni di euro per interventi quali la soppressione del passaggio a livello di via Oberdan, interventi nella zona ASI, interventi ferroviari nella cinta metropolitana, la realizzazione di un campus universitario per la facoltà di agraria e di laboratori per il politecnico.rnLa maggior parte di questi interventi non sono stati avviati e Renzi ha tagliato le risorse con la delibera CIPE21/2014.rnVigileremo perché non sia l’ennesimo vuoto a perdere”.rnrnLuigi D’Ambrosio Lettieri, senatore Cor

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