Arrestato componente del clan Caracciolese, che opera nel quartiere San Pasquale. Si tratta di Roberto Boccasile, 30enne, con precedenti penali, responsabile di detenzione e porto d’armi da fuoco, clandestine. L’operazione è stata compiuta dalla squadra mobile della polizia. L’uomo è stato arrestato nel quartiere Torre a Mare.
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Boccasile, dopo essersi fermato al posto di blocco, è ripartito improvvisamente, rischiando anche di investire gli agenti. I poliziotti sono riusciti a fermare l’auto in movimento e a bloccare il conducente, che stava tentando di impugnare una pistola semiautomatica Beretta cal.7,65, con matricola abrasa fornita di caricature con 7 cartucce.
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Nella sua abitazione, a Japigia, è stata trovata un’altra pistola semiautomatica con matricola abrasa, completa di caricatore contenente 7 cartucce dello stesso calibro rinvenuta all’interno di un contenitore di detersivo.
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Il cognato di Boccasile, uomo di fiducia di Giacomo Caracciolese, fu arrestato assieme ad Antonio Moretti e Francesco Caracciolese per porto e detenzione di armi da fuoco, In quell’occasione i tre vennero notati a bordo di un motoscafo nel porto turistico, mentre dopo essersi accostati ad una imbarcazione abbandonata, nascondevano, all’interno di una paratia, un borsello contenente una pistola. L’arresto avvenne nell’ambito dei servizi predisposti per contrastare la guerra in atto tra il clan “Fiore” ed il gruppo “Caracciolese”, sfociata in una serie di episodi di sangue avvenuti a Bari; l’omicidio di Giacomo Caracciolese avvenuto il 5 aprile 2013, il tentato omicidio di Vitantonio Fiore avvenuto il 17 maggio ed il triplice omicidio di Vitantonio Fiore, Antonio Romito e Claudio Fanelli, avvenuto il 19 maggio successivo.
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Il conflitto ebbe origini dalle esigenze di autonomia di Giacomo Caracciolese, a capo dell’omonimo gruppo criminale e affiliato allo stesso clan “Fiore”, che intendeva gestire autonomamente, nel quartiere San Pasquale, le attività illecite, in particolare la commercializzazione di sostanze stupefacenti e le estorsioni.