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Scuola, concluso il concorsone per presidi: in Puglia 117 nuovi dirigenti

Pubblicato da: redazione | Ven, 2 Agosto 2019 - 18:00

Pubblicata la graduatoria di merito del concorso per dirigente scolastico. A livello nazionale si tratta dei 3.420 i candidati che hanno superato le prove orali di cui solo i primi 2.900, pari al numero definitivo dei posti messi a concorso, risultano per il momento vincitori.

Dei 2.900 solo 1.984, pari al numero di posti autorizzati dal MEF, saranno assunti dal 1° settembre.

Alle scuole pugliesi sono destinati 117 posti vacanti e disponibili –  pari al 19,3% su un totale di 607 scuole normodimensionate –  cui si aggiungono 4 posti riservati per un totale di 121 sedi cosi ripartite tra le province:

Provincia

Sedi disponibili

BARI

39

BRINDISI

25

FOGGIA

26

LECCE

13

TARANTO

18

PUGLIA

121 (117+4)

 

I neo dirigenti devono indicare le preferenze tra le 17 regioni, tramite Istanze Online, entro le ore 23.59 del 4 agosto. Nella graduatoria di merito, infine, complessivamente sono 301 i candidati pugliesi che hanno superato le prove orali.

Sulle operazioni di attribuzione degli incarichi la Flc Cgil ha espresso comunque forti perplessità su due richieste volute dal MIUR:

1.      la richiesta del MIUR di utilizzare come criterio per la destinazione dei neodirigenti scolastici alle rispettive sedi scolastiche non tanto la posizione occupata in graduatoria di merito quanto presunte “attitudini e capacità professionali” desumibili dalla precedente esperienza di insegnante.

“Su questo punto  – spiega Claudio Menga, segretario regionale della Flc Cgil – siamo contrari perché si inserisce un elemento di discrezionalità poco ossequioso del risultato ottenuto dai candidati”.

2.      la pretesa del MIUR di non considerare nella fase di assegnazione alle regioni l’applicazione dei benefici della legge 104/1992.

“Su questo punto siamo contrari – prosegue –  perché  si potrebbero violare precise disposizioni di una legge speciale. Ci auguriamo che si possano evitare ulteriori e inevitabili strascichi giudiziari, oltre a quelli già in essere e a quelli, prevedibili, in caso di applicazione dei criteri di attribuzione dell’incarico dirigenziale individuati dal Miur nonostante il dissenso di (quasi) tutte le organizzazioni sindacali”.

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