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Bari, l’odissea di un 95enne al Policlinico: per un giorno e mezzo su una barella

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mar, 10 Settembre 2019 - 12:00
pronto soccorso policlinico bari

Un 95enne è rimasto su una barella per un giorno e mezzo. Il racconto è della nipote che ha voluto denunciare le condizioni in cui versa il pronto soccorso del Policlinico direttamente al sindaco Antonio Decaro. Da settimane sono in corso lavori di ammodernamento e ampliamento del pronto soccorso e il vecchio accesso di emergenza è diventato un incubo.

Come racconta questa donna barese.

“Mio nonno – ci racconta – è caduto ad agosto e si è rotto un femore. Da allora è iniziata una vera e propria odissea tra gli ospedali anche perché ha cominciato proprio ad avere problemi anche neurologici. Ieri alle 8, dopo l’ennesima crisi, abbiamo chiamato il 118 che lo ha portato al Policlinico, perché rifiutava la terapia, di mangiare e bere. Alle 19 è stata fatta finalmente la tac oltre a delle analisi che riportavano insufficienza renale ed altri valori alterati. Abbiamo atteso il referto della tac che non è arrivato fino a questa mattina. Sì è deciso il ricovero in psichiatria ma li non è stato accettato ed allora abbiamo trovato un posto in una struttura a Bisceglie. Ora mentre parliamo sono le 12 e mio nonno è ancora lì sulla stessa barella sulla quale è arrivato”.

Sotto accusa le condizioni in cui versa il pronto soccorso. “Quello che ho visto ieri ha dell’inverosimile – continua il racconto – decine di persone ammassate, sedute ovunque anche a terra, bagni sporchissimi, personale carente, cattivo odore. Va bene ristrutturare ma creare disagi di questo livello è assurdo. Ho denunciato anche al sindaco perché quanto vissuto da me e da quelli che  erano presenti ieri è vergognoso”.

La replica del pronto soccorso

Pronta la replica del direttore del pronto soccorso Vito Procacci che ha risposto personalmente alla signora.

“Ancora una volta – scrive – sono costretto a spiegare che le condizioni di disagio di cui Lei parla sono relative ad un breve periodo nel quale siamo stati costretti a stringere in maniera rilevante gli spazi del Pronto Soccorso per poter portare a termine i lavori di rifacimento del grande dipartimento di Emergenza che, anche grazie agli stimoli dell’istituzione regionale apriremo tra pochi giorni. Ho già avuto modo di spiegare che non avevamo altra scelta se non quella di tenerci per anni una struttura a dir poco inadeguata. C’era da rivoluzionare tutto per il bene della popolazione e lo abbiamo fatto con grandi sacrifici e spirito di abnegazione. Preciso che i pazienti trascorrono il tempo fisiologico di stazionamento in Pronto Soccorso su barelle letto e non su barelle a scatto e che proprio per le ragioni dette prima cerchiamo di tenere i tempi di attesa al minimo rispetto agli standard nazionali. Mi creda che il nostro impegno per cambiare totalmente le cose è ai limiti del sostenibile, ma dovevamo necessariamente passare da un periodo di grandissima difficoltà che ormai tra pochi giorni volge alla fine. Abbiamo anche chiesto alla popolazione di alleggerire la pressione in questi tre mesi ma invano”.

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