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Medici aggrediti al pronto soccorso, denuncia dell’Ordine di Bari: “Stop alla violenza”

Pubblicato da: redazione | Mer, 11 Settembre 2019 - 16:00
Anelli

Solidarietà ai medici del pronto soccorso dell’ospedale di Molfetta aggrediti ieri dal padre di un bambino di 4 anni, dopo la decisione di trasferire il figlio in altra struttura, è stata espressa dal sindaco Tommaso Minervini e da Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari, che «valuterà nei prossimi giorni l’opportunità di un esposto alla magistratura».

I casi di violenza nei confronti di medici «sono all’ordine del giorno in Puglia, che è in cima alle classifiche per numero di aggressioni», sottolinea Anelli, ricordando che venerdì 13 settembre «si celebrerà a Bari la Giornata nazionale contro la violenza verso gli operatori sanitari, dedicata a Paola Labriola e organizzata dalla Federazione nazionale Fnomceo insieme all’Ordine di Bari», e chiedendo che «in ogni Pronto soccorso ci siano figure dedicate a curare l’accoglienza e la comunicazione con i parenti e con i pazienti. Una corretta comunicazione è infatti un fattore deterrente molto importante. Purtroppo, i medici ed il personale sanitario in condizioni di lavoro convulse come quelle che caratterizzano l’emergenza non hanno il tempo per spiegare. E spesso le manovre e gli atti medici sono interpretati in maniera errata dai parenti che non capiscono l’efficacia dei trattamenti o l’iter seguito dagli operatori. Chiedo al presidente Emiliano e al direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro, di garantire che i cittadini abbiano una corretta informazione in ogni momento», anche «durante le attività di emergenza».

Il sindaco Minervini esprime «vicinanza» ai medici e a tutto il personale augurando inoltre «pronta guarigione al piccolo e un profondo esame di coscienza all’aggressore». «È deprecabile quanto avvenuto all’ospedale di Molfetta – prosegue – dove un genitore, poi denunciato dai carabinieri, ha aggredito i medici» che visitavano il figlio. Un episodio «fotografia dei giorni in cui viviamo dove la dialettica e il rispetto dell’altro hanno ceduto il passo all’aggressività, alla intolleranza, alla prevaricazione», sottolinea, sollecitando «la collaborazione di tutti, a cominciare dalle agenzie educative».

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