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Bari, l’allarme del giudice: “In atto guerra nel clan Strisciuglio, rischio agguati”

Pubblicato da: redazione | Mar, 11 Febbraio 2020 - 17:45
Il clan mafioso Strisciuglio di Bari «è impegnato, attualmente, in una guerra intestina di particolare gravità» e per questo è «attuale il pericolo che i tre soggetti rappresentano per la collettività qualora fossero a piede libero». È uno stralcio dell’ordinanza di arresto notificata una settimana fa ai pregiudicati baresi Christian Cucumazzo, Antonio Monno e Domenico Remini, condannati nel dicembre scorso a 20 anni di reclusione per l’omicidio di Antonio Luisi e per il tentato omicidio del padre Luigi (poi ucciso in un successivo agguato), avvenuti a Bari nell’aprile 2015.
I tre erano già in carcere per altri fatti, ma non per questi omicidi, e dopo la condanna l’Antimafia barese ne ha evidenziato la «nota pericolosità, la certezza della reiterazione dei reati della stessa indole (qualora se ne ripresenti l’occasione), il contesto mafioso in cui operano e nel quale si riconoscono».
«Un progetto – secondo la Dda – basato sullo spargimento di sangue, al fine di risolvere le controversie interne ed esterne, che il clan mafioso degli Strisciuglio non ha per nulla affievolito nonostante i ripetuti patiti arresti, che è tuttora in vigore poiché può contare su nuove leve disposte a tutto, anche ad esaudire ordini omicidiari, con la brama di scalare le posizioni gerarchiche dell’organizzazione criminale mafiosa».
«Il ricorso alla forza intimidatrice, in particolare a quella delle armi, – si legge negli atti – è certamente il peso specifico dimostrato dalla struttura associativa mafiosa, con la reiterata partecipazione del terzetto all’illogica teoria criminale, che appare pressoché scontata qualora tornassero a piede libero, avendo materialmente dimostrato la loro propensione alla commissione di efferati agguati armati».
«L’agguerrita compagine criminale è determinata nel mantenere le fette di territorio conquistale con metodo mafioso, – conclude il gip nell’ordinanza, riportando lo stralcio di una informativa della Squadra Mobile datata 13 gennaio 2020 – utilizzando per tale scopo un coeso braccio armato, di cui, qualora liberi, farebbero sicuramente parte Cucumazzo, Monno e Remini, spietati finalizzatori e lucidi basisti».
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