“Gentilissimo dottor Emiliano, il sistema della sanità pubblica da lei condotto e guidato in questa nostra terra non funziona e presenta lacune che si possono riscontrare quotidianamente e in ogni momento”.
A scriverlo sulla propria pagina facebook è il comandante della polizia municipale di Altamura, Michele Maiullari, che, assieme ad altri cinque agenti, è stato contagiato dal coronavirus. Uno dei suoi uomini, Felice Lomurno, è deceduto la settimana scorsa. Secondo Maiullari, “i protocolli da voi ideati per la pandemia non vanno bene e comunque disapplicati o inesistenti. Ma lei e tutti voi che governate, purtroppo, i problemi del popolo non li comprenderete mai perché siete chiusi nelle vostre stanze a dirigere una truppa di inetti o a rilasciare interviste solo per una esposizione mediatica senza senso. La gente in questo momento ha bisogno di braccia, di menti pensanti e di attrezzature. Sono quattro giorni che aspetto di fare il tampone di riscontro, essendo risultato positivo al coronavirus e dopo aver espletato la prescritta quarantena. Ad oggi, nonostante i solleciti fatti all’ufficio di igiene, non si è visto nessuno. La ragione del mio sollecito , oltre alla necessità di sapere se sono ancora positivo, consiste nella necessità di dare manforte ai pochi vigili che resistono dopo la falcidia che abbiamo subito e alla perdita del nostro collega Lomurno, un eroe caduto nell’adempimento del dovere”.
A replicare al comandante è l’Asl Bari: “Come dimostrato da prove documentali – è la replica – telefonate e testimonianze degli operatori, la Asl di Bari ha provveduto ad espletare correttamente tutte le procedure di sorveglianza epidemiologica a tutela del comandante Maiullari, nonché del corpo di Polizia che dirige, nei tempi previsti. Il 17 marzo – a seguito di un caso positivo accertato tra gli agenti della polizia municipale di Altamura – sono stati effettuati 28 tamponi. Il 19 marzo a seguito del risultato è stato necessario prescrivere al comandante, come da protocollo, il periodo di isolamento domiciliare dal 19 marzo al 1 aprile. Il secondo tampone di verifica era stato già programmato e prenotato per il 3 aprile ma non è stato possibile effettuarlo in quanto il signor Maiullari – pur essendo chiamato più volte dagli operatori della ASL a bordo della ambulanza dedicata ai tamponi come certificato da messaggi e telefonate perse – non ha mai risposto al telefono. Per tre volte (alle 16.20, alle 16.30 e alle 16.45 del 2 aprile) gli operatori hanno provato a mettersi in contatto, senza riuscirci. Il tampone è stato quindi eseguito soltanto oggi, ma non certo per il sollecito, ma per osservanza rigida delle procedure da parte dei nostri operatori impegnati h 24 nella tutela della salute di tutti”.