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Fase 2, Bari cambia volto: piste ciclabili e pedonali “light” e 30 aree dove fare sport

Pubblicato da: redazione | Mar, 26 Maggio 2020 - 15:30

Una rete di percorsi pedonali e ciclabili “tattici”, attraverso la sola segnaletica orizzontale e verticale (con costi e tempi di realizzazione ridotti), per un totale di 57 km aggiuntivi, triplicando la lunghezza dei percorsi ciclabili esistenti. E’ questo l’obiettivo del programma Bari Open Space, presentato questa mattina dal sindaco Antonio Decaro, che individua una serie di azioni relative alla mobilità sostenibile e allo spazio pubblico da realizzare in questo tempo nuovo, segnato dall’emergenza Covid-19 e dalle necessarie misure di distanziamento sociale.

Non solo: attraverso 30 distinti interventi si procederà ad aumentare la dotazione di nuovi spazi pubblici e l’attrezzamento di quelli esistenti in ogni quartiere, in particolare nei contesti carenti di piazze e di verde, con l’obiettivo di promuovere la pratica sportiva e il benessere sociale nel rispetto delle misure di distanziamento fisico previste; allo stesso modo si procederà a un allestimento “tattico” di piazze, slarghi e strade cittadine che naturalmente si prestano ad essere luoghi di aggregazione per renderli spazi nuovi di incontro.

Lo spazio pubblico è il vero bene comune delle nostre città. Da questi interventi si intende ripartire per una visione di breve e lungo periodo per una città più sostenibile e resiliente.

Il lockdown, a Bari come nel resto d’Italia, ha determinato infatti una crisi generalizzata di carattere economico, culturale e sociale, che è prevedibile produca effetti negativi anche nel medio e lungo periodo. Uno shock che ha colpito la strategia programmatica della città di Bari, centrata sullo spazio pubblico, sul verde e sui servizi di prossimità, ma che allo stesso tempo ne ha fatto emergere i caratteri di resilienza.

Le norme sul distanziamento hanno modificato gli stili di vita collettivi mettendo in evidenza quanto sia diffusa l’esigenza di spazio aggiuntivo: per muoversi, per sostare, per vivere la quotidianità.

L’emergenza rappresenta perciò anche l’opportunità di riorientare positivamente alcuni obiettivi verso il futuro, per sottoporre a verifica l’idea di città portata avanti dall’amministrazione comunale, modificando o accelerando alcuni processi in corso.

“Abbiamo bisogno di più spazio – dichiara il sindaco Antonio Decaro -. Questo è l’assunto da cui siamo partiti quando abbiamo cominciato a lavorare a questo piano. La nostra vita negli ultimi mesi è cambiata e, insieme ad essa, deve cambiare la nostra città. Abbiamo utilizzato il tempo in cui la città si è fermata per ripensare modelli e spazi nuovi per muoversi e vivere la città. Da qui nasce l’idea di Bari Open Space, un grande piano per la mobilità sostenibile e la vivibilità dello spazio pubblico. Dobbiamo offrire ai cittadini la possibilità di muoversi da un posto all’altro senza per forza utilizzare il trasporto pubblico e senza dover necessariamente ricorrere al mezzo privato, così come dobbiamo offrire loro più spazi pubblici all’aperto per dare a tutti la possibilità di vivere la città evitando di congestionare alcuni luoghi che, per loro natura, tendono a favorire gli assembramenti. Grazie ai nuovi dispositivi emanati dal Governo si potrà intervenire in maniera più veloce attraverso modalità cosiddette ‘light’, leggere, utilizzando semplicemente la segnaletica e non intervenendo sulla struttura dei luoghi. Questo ci permetterà di avviare in tempi brevi almeno la prima fase operativa del piano, che vogliamo condividere con i cittadini, con i professionisti, con le associazioni e con tutte quelle persone che vorranno offrire il proprio contributo per migliorare la condizione attuale e dar vita a un modello nuovo di città, che sia innanzitutto accogliente e sicura per i suoi cittadini. Bari, come sta accadendo in tutte le altre città d’Italia, ha voglia di ripartire, ricominciare e tornare a vivere, e noi abbiamo il dovere di offrire alla città una prospettiva di futuro e di sviluppo”.

Il programma Bari Open Space promuove azioni pilota di salvaguardia della salute e rivitalizzazione economica per mitigare il rischio nel medio periodo, ad esempio potenziando la mobilità sostenibile, aumentando la disponibilità di spazio pubblico, migliorando l’ecologia urbana e le dotazioni di prossimità nei quartieri cittadini.

In questo scenario si colloca la scelta dell’urbanistica tattica, che consente di attuare trasformazioni urbane temporanee e partecipate per migliorare le condizioni di vita nei quartieri attraverso interventi flessibili, economici, rapidi e condivisi.

Rispetto al sistema del trasporto pubblico locale, saranno ampliate le Zone a Sosta Regolamentata (ZSR) per limitare gli spostamenti con i mezzi individuali, sarà attivato lo sharing di micromobilità elettrica, sarà ridefinito il piano delle Zone 30, 20, 10 km/h per moderare il traffico e disincentivare l’utilizzo di mezzi privati e realizzata una rete di percorsi pedonali e ciclabili “tattici” attraverso la sola segnaletica orizzontale e verticale (con costi e tempi di realizzazione ridotti), per un totale di 57 km aggiuntivi, triplicando la lunghezza dei percorsi ciclabili esistenti.

Quanto al territorio cittadino, attraverso 30 distinti interventi si procederà ad aumentare la dotazione di nuovi spazi pubblici e l’attrezzamento di quelli esistenti in ogni quartiere, in particolare nei contesti carenti di piazze e di verde, con l’obiettivo di promuovere la pratica sportiva e il benessere sociale nel rispetto delle misure di distanziamento fisico previste; allo stesso modo si procederà a un allestimento “tattico” di piazze, slarghi e strade cittadine che naturalmente si prestano ad essere luoghi di aggregazione per renderli spazi nuovi di incontro dove socializzare, condividere momenti di cultura e spettacolo, come nel caso del progetto delle arene diffuse, offrire occasioni di relazione, in particolare ai più piccoli, durante i mesi estivi, e anche consumare cibi e bevande da asporto, sempre in sicurezza.

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