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Decreto ristoro, nel nuovo dpcm aiuti fino al 200% per bar, ristoranti e palestre

Pubblicato da: redazione | Mar, 27 Ottobre 2020 - 12:00
ristoranti chiusi

Nuovo decreto e aiuti per le categorie penalizzate, possibile rientro di nuove attività tra quelle aventi diritto. Si tratta nello specifico del decreto ristoro, atteso oggi in consiglio dei ministri, il quale, con un valore di circa 4.5 miliardi di euro, ha come obiettivo quello di intervenire sulle categorie maggiormente colpite dalle nuove chiusure decise dal governo al fine di contenere il contagio.

Bar, ristoranti, palestre, artisti, tra i quali nello specifico attori, ma anche biglietterie esterne e società di noleggio per gli eventi. Sono solo alcune delle categorie penalizzate che rientreranno nelle misure del decreto nel tentativo di fronteggiare una crisi che ormai, con il paese bloccato, dura da troppi mesi e vede troppe imprese e famiglie sul lastrico. Un ristoro che, nello specifico, potrebbe coprire fino al 200% per le categorie coinvolte.

Tra gli aiuti annunciati dal governo che verranno discussi oggi, vi è la cancellazione della seconda rata dell’Imu per palestre, piscine, ristoranti e bar, in scadenza il 16 dicembre. Ma anche la reintroduzione, per un mese, del reddito di emergenza ovvero l’aiuto per le persone in difficoltà che , stando a quanto dichiarato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, a seconda di quante persone ci sono in famiglia, può arrivare fino a 800 euro. Ci saranno inoltre altre sei settimane di cassa integrazione per coprire l’anno, per un costo di circa 1,6 miliardi di euro. Al vaglio però la possibilità di arrivare anche fino a dieci settimane, con un costo che salirebbe, in questo caso a 2,6 miliardi di euro. Questione quest’ultima su cui sta premendo il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.

Tra gli altri aiuti previsti dal decreto anche i contributi a fondo perduto, che, stando a quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, potrebbero arrivare già entro novembre. La cifra coprirà le perdite con un tetto massimo di 150mila euro a impresa che finirà, come spiegato dal ministro, sui conti correnti dei richiedenti con un rimborso automatico per chi già aveva usufruito dei rimborsi previsti per il precedente decreto Rilancio. Gli altri dovranno invece effettuare una nuova richiesta. Tra i beneficiari, questa volta, anche le aziende con fatturato sopra i 5milioni di euro.

Tra gli esclusi, per il momento, ci sarebbero gli alberghi e le strutture ricettive, con un grande punto interrogativo sui taxi. Categoria quest’ultima, che non è stata fermata del tutto, ma in seguito all’orario ridotto per via del coprifuoco, potrebbe subire grosse perdite nelle prossime settimane.

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