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Puglia, la petizione degli infermieri precari: “L’Europa obblighi la Regione a stabilizzarci”

Pubblicato da: redazione | Dom, 31 Gennaio 2021 - 12:00

Le istituzioni europee intervengano presso la Regione Puglia per stabilizzare i precari nel comparto della sanità, evitando ulteriori danni erariali per le finanze degli enti sanitari locali. E’ il contenuto della petizione presentata a nome del comitato infermieri precari in Puglia da Ivan Bisconti, infermiere precario a sua volta, all’apposita commissione del Parlamento europeo.

«Se tutto ciò dovesse rimanere invariato, la precarizzazione dei rapporti di lavoro continuerebbe ad avere luogo non solo nel settore della sanità, ma in tutto il pubblico impiego italiano, determinando lo sfruttamento indebito delle competenze di molti professionisti», ha detto Bisconti durante l’audizione di oggi. «Non chiediamo una soluzione palliativa o interventi ad hoc, ma un’azione del legislatore italiano al fine di raggiungere una produzione normativa che prevenga e punisca adeguatamente il ricorso abusivo dei contratti a termine». La petizione fa riferimento alla procedura d’infrazione aperta contro l’Italia per utilizzo abusivo dei contratti a termine nel settore pubblico, tra cui gli impieghi nella sanità, e alla questione di legittimità costituzionale sollevata già nel 2016 dal tribunale di Foggia. Nel suo intervento, l’eurodeputato Mario Furore (M5S) ha dichiarato che «in questa battaglia» per i diritti dei lavoratori «il Movimento 5 Stelle è al loro fianco». «Il prossimo 31 gennaio scadrà il contratto a tempo determinato di ben 170 operatori socio-sanitari assunti dalla Regione», ha aggiunto Furore. «Nonostante il decreto Milleproroghe abbia esteso i termini previsti dalla legge per maturare i 36 mesi necessari alla stabilizzazione, la Regione Puglia ha fatto orecchie da mercante e tira dritto nella decisione di non regolarizzarli. Questa è una vera e propria lesione dei diritti dei lavoratori». La commissione europarlamentare ha deciso di mantenere aperta la petizione, chiedendo alla Commissione europea un aggiornamento costante sulla procedura di infrazione e al governo italiano di adeguare la legislazione su questo tipo di contratti a quella europea.

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