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Covid, Cgil attacca la Regione Puglia: “Vaccini anche a senzatetto e migranti”

Pubblicato da: redazione | Gio, 6 Maggio 2021 - 19:00

“È necessaria una interlocuzione urgente con la Regione Puglia affinché dia risposte per definire modalità e procedure di accesso al sistema di vaccinazione per tutti coloro che vivono e lavorano nella nostra terra, italiani e immigrati che attualmente non hanno nessuna possibilità di prenotare i vaccini. Vaccinare tutti serve a proteggere la società intera dal diffondersi della pandemia”. E’ quanto ha affermato il segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, in una nota che accompagna una lettera aperta rivolta al governatore Michele Emiliano, scritta da Azmi Jarjawi, responsabile Dipartimento Immigrazione Cgil Puglia e da Antonio Mazzarella, reponsabile Medici Fp Cgil Puglia.

Entrambi sottolineano “il grave problema che coinvolge tante persone che rischiano di essere lasciate fuori dalla campagna vaccinale, come i senza fissa dimora, italiani e stranieri, gli immigrati senza permesso di soggiorno, i cittadini comunitari in condizioni di irregolarità amministrativa, i richiedenti asilo, agli apolidi, ai rom ed agli oltre 11 mila lavoratori e lavoratrici stranieri che vivono nella nostra Regione e che, a partire dal 15 giugno 2020, hanno presentato istanza di emersione di rapporti di lavoro irregolare in base al art.103 del DL 19 maggio 2020 n. 34, ma ad oggi non hanno concluso la procedura di regolarizzazione e quindi non sono più irregolari ma neanche pienamente regolari”.

La Cgil, in particolare, cita il diritto alla salute garantito dalla Costituzione sottolineando inoltre un altro problema, ovvero quello riguarda la prenotazione del vaccino, pratica che avviene attraverso il sito della Regione Puglia in cui si richiede la tessera sanitaria o il codice fiscale che la maggior parte di queste persone, va specificato, non ha. Anche chi è italiano senza fissa dimora e non iscritto all’anagrafe sanitaria non può pertanto accedere alla prenotazione del vaccino. Al fine di garantire il diritto alla salute di tutti e nell’interesse della tutela della salute collettiva, la Cgil chiede “di indicare modalità e procedure per abbattere gli ostacoli e le barriere burocratiche o di qualsiasi altra natura che impediscono di fatto l’esercizio del diritto e l’accesso alle dovute prestazioni. Il sindacato si dichiara inoltre disposto ad offrire la propria collaborazione “per poter informare e coinvolgere la maggiore parte dei soggetti sopra indicati”.

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