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Bari, con la scuola in affanno il servizio Amtab: “Non riusciamo a rispettare limite dell’80%”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Dom, 26 Settembre 2021 - 07:00

“La popolazione scolastica non prende solo i servizi dedicati, ci sono troppe situazioni di disagio nelle ore mattutine, il limite dell’80% non può essere rispettato”. A raccontarlo a Borderline24 è Saverio (nome di fantasia), autista dell’Amtab spesso impegnato nelle corse in orari di punta e alle prese, in questi giorni, con il ritorno di studenti e lavoratori (insieme) sui bus.

Dalle problematiche legate al Covid e alla capienza, al pendolarismo, sino ad arrivare alle situazioni “tipiche dei cittadini baresi” che spesso non rispettano le regole. Ma non solo, ad aggravare la situazione anche un parco auto relativamente vecchio e sempre più carente di mezzi che vede, ad oggi, le vetture nuove utilizzate per il servizio scolastico e rende di fatto sempre più difficile la percorrenza di quello ordinario. Sono solo alcuni dei problemi sottolineati dall’autista, secondo il quale la situazione “è complicata” così come lo è far rispettare le regole “perché sui bus siamo soli”.

Non abbiamo strumenti  – ha sottolineato – tranne bloccare il mezzo e chiamare le forze dell’ordine, ma sono situazioni che non possiamo permetterci di creare. Se il bus è al limite della capienza e non facciamo salire la gente, non sempre reagiscono bene. Se dovessimo aspettare l’intervento delle forze dell’ordine perderemmo tempo prezioso per chi deve andare a lavoro o a scuola e la gente si scaglia contro di noi” – ha raccontato ricordando alcuni episodi ormai all’ordine del giorno, tra questi quello dell’Halloween 2020, ma anche gli atti di violenza e le “storie per le mascherine”.

Alcuni non accettano di essere rimproverati  – ha proseguito – usano il green pass come alibi per fare quello che vogliono, ma non è così. Il nostro è uno spazio chiuso, bisogna indossare la mascherina anche per forma di rispetto. Possiamo solo limitarci a dare consigli o informare. Intanto però abbiamo mezzi che se si fermano non possono essere sostituiti, tutti problemi che legati alla pandemia fanno venir fuori un disastro. Hanno dato delle soluzioni senza ascoltare gli addetti ai lavori, dando linee guida senza pensare che mancano gli strumenti per farle rispettare” – ha concluso. A Bari, ricordiamo, la soluzione effettiva per le corse dei bus scolastici è arrivata solo a ridosso dell’inizio delle lezioni, con i doppi turni che stanno causando non poche lamentele da parte degli addetti ai lavori e degli studenti. Nonostante la presenza dei servizi dedicati però, la parte restante dei mezzi in circolazione, risulta comunque in sovraccarico.

Alle parole di Saverio fanno eco quelle di Antonio, che mentre parla con noi ha da poco finito il turno sulla linea 1 e racconta in diretta quello che accade. “Sta andando male –  sottolinea – i pullman sono pieni e in tanti si rifiutano di indossare la mascherina. Qui poi non abbiamo neanche una corsia dedicata, il traffico non fa altro che farci accumulare ritardi. Noi recuperiamo dove possiamo, ma non sempre è possibile. Ci sono linee che hanno più problemi delle altre, come ad esempio la linea 3: è sempre piena. Si corre il rischio di lasciare una marea di persone a terra. E non sono persone facili” – ha specificato. Secondo Antonio, tra le problematiche più gravi, oltre la carenza di vetture, anche quella della carenza di personale.

Non ci sono bus e non ci sono persone – ha sottolineato –  tanto di cappello alla gestione attuale che ha continuato ad assumere persone a tempo indeterminato indipendentemente dai pensionamenti che ci sono stati, ma non è bastato. Non riusciamo a coprire. Carichiamo persone dalla mattina alla sera, ci sono assembramenti e mentre il servizio scolastico ha giustamente i bus nuovi, noi abbiamo quelli vecchi e devastati. Se si dovesse fermare per guasto la mia vettura, non ne avrei un’altra per sostituirla, metterei in difficoltà le persone a bordo, ma anche i miei stessi colleghi. Sta diventando difficile, fanno bene le persone a lamentarsi” – ha aggiunto portando all’attenzione un’altra questione: quella della solitudine degli autisti.

“Si parla di persone con il reddito di cittadinanza come verificatori – racconta ancora – ma non la trovo una soluzione ottimale. A cosa andiamo incontro? Abbiamo bisogno di persone qualificate a bordo con noi, come un tempo il bigliettaio. La nostra è una città bellissima, diventa sempre più bella e piena di turisti, ma cosa gli facciamo vedere quando salgono sui nostri mezzi? Bisognerebbe ripensare un po’ tutto e migliorare diversi aspetti” – ha concluso.

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